violenza di genere

Alto Adige, ogni anno 600 donne ai centri antiviolenza

La campagna “Qualcosa non va” promossa da tre istituzioni culturali: oltre 2000 manifesti bilingui in tutta la provincia



BOLZANO. Ogni anno, in Alto Adige, 600 donne si rivolgono ai centri antiviolenza per denunciare maltrattamenti, mentre lo scorso anno in Italia si sono registrati 112 femminicidi.

Partendo dalla considerazione della drammaticità di questi fenomeni, tre istituzioni culturali altoatesine - Lungomare, Kunst Meran Merano Arte e Summer School Südtirol - hanno realizzato il progetto "Qualcosa non va / Etwas läuft falsch".

Si tratta di una campagna di manifesti che affronta la violenza di genere attraverso l'arte, riflettendo sull'immagine e sul ruolo delle donne nella nostra società. È stata realizzata da dieci artiste e artisti, autrici e autori, illustratrici e illustratori, che hanno lavorato in tandem.

Dopo una prima fase incentrata sullo sviluppo del progetto, da inizio giugno sono stati affissi circa 2.000 manifesti bilingui di grande formato in tutti gli spazi pubblici dell'Alto Adige: nei paesi, nelle città, alle fermate degli autobus, nelle stazioni dei treni, sugli spazi pubblicitari. Una seconda affissione sarà proposta a settembre, sempre in tutta la provincia. È stato anche realizzato un sito web (https://qualcosanonva.it/) con materiali di approfondimento su queste tematiche e da cui è possibile scaricare e diffondere liberamente i manifesti. 













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