Il caso

Asl, 449 dipendenti senza patentino: si studiano programmi di traduzione elettronica

L’assessore Messner: «Va usata la madrelingua del paziente». Certificazioni false, Kompatscher esclude deroghe: «Andremo fino in fondo»



BOLZANO. Sono 449 i dipendenti della Asl dell’Alto Adige privi di patentino. Il dato è stato aggiornato dall'assessore Hubert Messner durante la seduta del consiglio provinciale.

È di pochi giorni fa la notizia dei due anestesisti del San Maurizio licenziati perché hanno presentato una certificazione linguistica fasulla per ottenere l'assunzione a tempo indeterminato. I sindacati dei medici condannano l'episodio. Alcune voci chiedono «una soluzione politica», passare dal C1 al B2, ad esempio per le certificazioni richieste.

Netta la risposta del presidente Arno Kompatscher: «Sui falsi patentini andremo fino in fondo, il principio del bilinguismo è irrinunciabile». Se Sandro Repetto (Pd) in una interrogazione mette in guardia rispetto al calo delle prestazioni («Due anestesisti in meno significano circa 1.000 interventi chirurgici in meno in un anno sul totale di 14mila»), dal governatore non arrivano aperture su eventuali nuove deroghe, se non nel merito di una norma di attuazione in fase di approvazione per agevolare le assunzioni a tempo determinato negli enti statali. «Negli ultimi mesi, se non negli ultimi anni, abbiamo dato luogo a una serie di interventi. È prevista l'assunzione a tempo determinato senza requisiti, abbiamo previsto corsi di formazione anche durante il lavoro, abbiamo aumentato la formazione», spiega Kompatscher, «Il progetto stesso della facoltà di Medicina ha questo obiettivo. Chi la frequenterà dovrà subito confrontarsi con le lingue del territorio, perché lo studio è in inglese, ma tutta l'attività clinica è in italiano e in tedesco. Abbiamo aumentato l'attività della Claudiana. Ciò non giustifica la falsificazione di un documento, e sottolineo che è stata la nostra amministrazione a svelare il caso. Non ci è voluto qualcuno di esterno, ma sono stati i nostri, che sono stati attenti. Si andrà fino in fondo, perché il diritto vale per tutti. Immagino anche che chi non si è presentato al concorso per mancanza di un requisito ora si senta preso in giro».

Messner è intervenuto in aula rispondendo ad un'interrogazione di attualità di Franz Ploner (TeamK). Ploner aveva chiesto perché l'Azienda sanitaria «non sia in grado di fornire un mediatore linguistico in situazioni linguisticamente difficili o non metta a disposizione programmi di traduzione elettronica». Messner ha spiegato che «la situazione linguistica è difficile e normalmente viene risolta da un team e da organizzazioni preposte». In particolare, «c'è un accordo con un'agenzia di mediazione linguistica e culturale che lavora in moltissime strutture e fornisce questo servizio in caso di necessità». L'Asl sta anche pensando a programmi di traduzione elettronica. «Nel codice di comportamento dei dipendenti è previsto l'uso della madrelingua del paziente ed un linguaggio semplice», mentre «i contratti sono prolungati fino a tre anni se il personale prova di seguire corsi linguistici, a meno di esigenze di servizi inderogabili».













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