Il sodalizio

Dai prati al tatami, il sogno dello Sport College continua da 40 anni

Oggi l’associazione no profit di Salorno con “tariffe” popolari ha una palestra di 700 metri quadrati e ha raggiunto 250 soci 


Ermanno Amedei


SALORNO. Dagli allenamenti sui prati a una palestra di 700 metri quadrati super attrezzata e invidiata anche da professionisti. Sembra una favola, quella dello Sports College) di Salorno ma, in realtà, è il sogno realizzato da un gruppo i cui legami sono cementati dalla passione per lo sport, l'amicizia e la voglia di stare insieme. Sabato 27 settembre quel gruppo ha festeggiato i 40 anni di attività. Sembrano lontani i tempi in cui un giovanissimo Rolando Pizzini, allenandosi nei prati con pochissimi coetanei, portava le arti marziali in Alto Adige vincendo la diffidenza e i pregiudizi della gente contro un'attività che veniva indicata come violenta.

Oggi l'associazione viene celebrata in un'elegante sala dojo alla presenza del sindaco, della giunta comunale, con rappresentanze della Provincia e di altri comuni del vicinato. È sicuramente una storia di sport ma anche di amicizia, quella dell'associazione presieduta da Mattia Gottardi, che conta mediamente 250 tesserati l'anno, molti dei quali provenienti anche da altri comuni, finanche da Trento. Ad oggi per la stagione 2025/2026 i tesseramenti iniziati da poco sono arrivati a cento minorenni e altrettanti maggiorenni.

In via Aldo Moro si praticano le arti marziali miste, dalla Shoot Box (Shooto o Kickboxing, il termine "Shoot Box" è improprio), Mma, Kickboxing «ma anche l'attrezzistica, la danza classica e moderna per coinvolgere anche le ragazzine, perché siamo anche un luogo di aggregazione sociale» dice il fondatore Rolando Pizzini, insegnante di religione di professione, ma combattente nella vita, non solo sui tatami dove ha collezionato cinture nere di diverse discipline, ma anche nel portare avanti l'iniziativa quando sembrava impossibile farlo. Adesso il centro sportivo vanta affiliazioni con Coni, Federkombat, Fipe e Csi.Arti marziali e danza insieme?

«Certo. Entrambe le discipline si somigliano - dicono Rossana Liberalesso, insegnante di danza classica e Rossella Casano che insegna danza moderna -. Hanno regole ben precise e chi le pratica deve seguirle, altrimenti non si ottengono risultati». Tra gli atleti c'è Fabio che pratica l'Mma da quando aveva 4 anni. Oggi ne ha 15 e dice che preferisce le arti marziali al calcio perché «chi pratica il calcio cade a terra per niente" dice riferendosi alle simulazioni. Una grinta che ricorda gli anni dell'inizio; quegli anni rispolverati davanti alla ricca platea da Rolando Pizzini quando "ci si allenava - ha detto - nella palestra della scuola, nei garage o nelle cantine, sui prati in campagna o nei boschi. Poi il Comune ci ha dato un piccolo locale in via Aldo Moro, appena 60 metri quadrati, e non siamo più andati via. Abbiamo dovuto superare i pregiudizi che la gente aveva sulle arti marziali ma poi il lavoro nel sociale è stato riconosciuto».

Quei 60 metri, con investimenti del Comune, della Provincia e della stessa associazione, sono diventati una struttura di 700 metri quadrati. "Con gli avanzi di gestione, di anno in anno, abbiamo comprato un macchinario per volta e, dopo 40 anni, abbiamo anche un'attrezzatissima palestra pesi". Ma è l'amicizia tra i componenti del gruppo che rende orgoglioso Pizzini. «In 40 anni - ha detto - mai una lite tra noi. Abbiamo sposato la pratica che questa cosa deve essere fatta da tutti soltanto per il piacere di farla, senza nessun obbligo». Ha ricordato il momento difficile nel 2015 quando "a causa delle regole stringenti e della burocrazia stavo per mollare.


Lo avrei fatto se non fosse stato per Mattia Gottardi che ha insistito affinché continuassimo e oggi è il presidente dell'associazione". Tanti bei ricordi ma anche un lutto che ancora oggi fa male. Con grande commozione, è stato ricordato Claudio Zadra, morto a 31 anni in un incidente stradale nel 2003. «Non solo un nostro atleta - ha detto Pizzini - ma anche uno che dava una mano a fare le cose». A ritirare la targa, c'era la figlia. Targhe di riconoscimento anche al quotidiano Alto Adige, che segue le attività sportive dell'associazione, ma soprattutto sono stati donati riconoscimenti ai tanti che, nel corso degli anni, hanno collaborato «per raggiungere risultati inaspettati» ha detto Pizzini che, insieme al sindaco Roland Lazzeri, ha dato il via ai festeggiamenti stappando bottiglie di spumante.













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