L'addio

Egna, commozione per la scomparsa di Anna Grandi 

Profondo lutto per la scomparsa, a quasi 97 anni d’età, della fondatrice del Museo della cultura popolare altoatesina. Il ringraziamento per l’instancabile opera compiuta durante la sua vita per la valorizzazione e il mantenimento delle tradizioni


Bruno Tonidandel


EGNA. La sua passione ha fatto di lei un personaggio e anche un patrimonio per la comunità di Egna, che adesso con tristezza piange la sua morte. Anna Maria Grandi, sempre alla ricerca di preziosi cimeli, è stata l’ideatrice del museo della cultura popolare che aveva fondato in un appartamento dei portici.

All’età di quasi 97 anni, che avrebbe compiuto il 13 agosto, Anna Maria Grandi, vedova Mueller, ha lasciato questo mondo. Era un grande personaggio, forse non ringraziato abbastanza dalle istituzioni, lei che era riuscita, da sola, a fondare questo straordinario museo che ricorda come si viveva nelle abitazioni del 19° e 20° secolo.

Un museo unico nel suo genere, non solo in Alto Adige ma forse anche in tutta Italia. Perché la signora Mueller non era solo curiosa nel ricercare le cose antiche, ma sapeva anche disporle nel modo più appropriato nel suo museo sotto i Portici, aperto per la prima volta nel 1990.

Nella sua prima sistemazione era strutturato su più stanze della casa dei portici, suddivisa in due piani e una soffitta. Erano esposti mobili e suppellettili appartenenti alla vita quotidiana di una casa borghese di fine 800 e 900.

I pezzi d’esposizione erano presentati nel loro contesto originario, come se l’edificio fosse ancora abitato. E così era possibile trovare la cucina, arredata con mobili, stoviglie e utensili che consentivano ai visitatori, magari quelli più anziani, di immergersi nella quotidianità della casalinga di un tempo. C’era poi il locale usato per affumicare le carni con il focolare aperto; il soggiorno con mobilio in stile “Biedermeier” e tavoli abbelliti da servizi di porcellana e bicchieri di cristallo; la sala dedicata alla scrittura e alla scuola con una scrivania e un vecchio banco di scuola sul quale campeggiavano pagelle, quaderni, orari delle corriere e cartoline illustrate.

Non mancava, nella casa di via Andreas Hofer, l’ambiente dedicato al culto con diversi oggetti della religiosità popolare (acquasantiera, figure in cera, ex voto, immagini sacre, santini) e un inginocchiatoio con alcuni libri di preghiere. Su un piano faceva bella mostra anche la stanza dei bambini e delle bambole con diversi giocattoli in legno e in latta.

Purtroppo l’appartamento museo, di proprietà del Comune di Egna, è stato spostato nella ex casa Dallemulle, acquistata dal Comune di Egna. Una soluzione che non era piaciuta molto alla fondatrice, anche perché lo stabile necessita di una ristrutturazione mai attuata dall’amministrazione comunale che non ha, forse, capito fino in fondo l’importanza di questo particolare museo in cui si conservano le testimonianze del passato a futura memoria, specialmente per i giovani.

Fra le soddisfazioni che Anna Maria Grandi ebbe durante la sua vita, nel settembre del 2016 venne insignita della spilla onoraria del Comune, un particolare riconoscimento deciso dalla commissione presieduta dal compianto consigliere comunale Franz Simeoni.

L’ultimo saluto da parte della comunità di Egna a questa donna straordinaria, è stato dato nella chiesa parrocchiale di Egna con la Messa celebrata dal decano don Gabriele Pedrotti arricchita dal canto della Corale “Nikolauskhor” diretto dal maestro Othmar Leingruber. Il sacerdote ha ricordato la lunga vita di Anna Maria e l’ha ringraziata per la sua instancabile opera per il mantenimento della storia del passato. Anche Camillo Casera non ha mancato di ricordare la «signora delle cose vecchie», come ha detto con parole di affetto, «una vera e propria memoria del passato. Una donna che ha amato la famiglia e il paese di Egna e che si è impegnata nel testimoniare la vita del passato».

Anna Maria Grandi Mueller lascia nel dolore i quattro figli Herbert, Wolfgang, Maria ed Edelgard e vari nipoti.













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