Il caso

«I tamponi? A Cortaccia si fanno in azienda» 

I vertici della Rothoblaas: «Non possiamo permetterci di rinunciare al lavoro dei nostri dipendenti che hanno deciso di non vaccinarsi. Per noi questa è alta stagione e dobbiamo fornire cantieri in 30 Paesi del mondo. Ci assumeremo anche i costi relativi» 


Bruno Tonidandel


CORTACCIA. «Non possiamo permetterci di rinunciare al lavoro dei nostri dipendenti che hanno deciso di non vaccinarsi – ci ha detto Robert Blaas, titolare della multinazionale italiana Rothoblaas con sede a Cortaccia – e allora abbiamo deciso di intervenire noi, provvedendo a somministrare il tampone in azienda». È deciso, come sua abitudine, il fondatore nel 1991 con il socio Peter Lang e amministratore delegato, dell’azienda modello, leader nello sviluppo e nella fornitura di soluzioni ad alto contenuto tecnologico nel settore dell’edilizia del legno e nel settore dell’infortunistica.

«Per noi questa – ci dice ancora Robert Blaas – è stagione alta, dobbiamo fornire cantieri in 30 Paesi del mondo e non possiamo ridurre le consegne per la forzata assenza, a partire dal prossimo 15 del mese, di qualche nostro dipendente». I tamponi saranno forniti da una ditta del circuito del Green-Pass e il costo – ha assicurato il presidente della Rothoblaas - non è assolutamente a carico del lavoratore. «Ci assumiamo noi i costi – ha ribadito Blaas – perché vogliamo assolutamente che non manchi il personale in azienda. È un momento troppo importante questo».

Nelle parole di Robert Blaas non è mancata una vena polemica nei confronti dello Stato. «Si decide – ha detto – che entro metà ottobre tutti i dipendenti di aziende pubbliche e private devono essere in regola con il vaccino, ma purtroppo non si chiarisce come debbono fare. Si varano leggi senza poi pensare al modo di rispettarle. Anche qui da noi le farmacie non riescono nemmeno a somministrare il tampone, ci vuole la prenotazione e passa un po’ di tempo. Ribadisco, non ce lo possiamo permettere, il lavoro deve andare avanti. Per questo motivo interveniamo noi anche se per questo dovremo sostenere dei cost».

La Rothoblaas, lo ribadiamo, è un’azienda modello nella zona artigianale-industriale di Cortaccia, nei pressi della ferrovia del Brennero e della stazione di Magré. Occupa 170 tra impiegati e lavoratori, proveniente da paesi della Bassa Atesina ma anche dal vicino Trentino. L’edificio ha una linea avveniristica, realizzato in legno e vetro su una struttura portante in legno e acciaio. Si estende su una superficie di oltre 1.700 metri quadri e si integra con armonia nel contesto naturale.

Da sempre l’azienda è impegnata nella ricerca di soluzioni per il miglioramento del settore dell’edilizia in legno e oggi rappresenta una delle principali realtà a livello mondiale nello sviluppo di prodotti e servizi dedicasti alla carpenteria in legno. Da inizio anno, proprio a fianco della sede principale, è in funzione un grande magazzino automatico interamente in legno lavorato in Alto Adige, coperture e pareti comprese, di 3.200 metri quadri di superficie e dove trovano posto anche degli uffici nuovi su 1.200 metri quadri.

Rothoblaas ha 22 consociate nel mondo e il nuovo magazzino serve come deposito efficiente per il rifornimento tempestivo verso i magazzini esistenti e quelli previsti nel breve futuro. Nella nuova struttura trovano anche posto spazi dedicati a laboratori, centri di ricerca, auditorium e zone relax per i dipendenti. Insomma, Rothoblaas, in questo periodo particolare di ripresa dell’attività edilizia nel mondo frenata per troppo tempo dal Covid, non può fare a meno neppure di un solo suo collaboratore. Per questo l’azienda di Cortaccia non ha tentennato un attimo a sostituirsi al sistema sanitario per la somministrazione dei tamponi al proprio personale.













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