L’INIZIATIVA

La battaglia per il lago di Caldaro: «Quasi 7mila firme per avere una spiaggia libera»

L’associazione Robin ha lanciato la mobilitazione on line e bacchetta Provincia e Comune



BOLZANO. "La Provincia Autonoma di Bolzano e il Comune di Caldaro non sono riusciti per un altro anno consecutivo a rendere il Lago di Caldaro adeguatamente e gratuitamente accessibile al pubblico, nonostante il lago sia un bene pubblico e gli altoatesini abbiano un chiaro diritto di accesso gratuito". Lo afferma l'associazione Robin che ha già raccolto 6.870 firme con una petizione online.

«Si sta concludendo un'altra stagione balneare – continua l’associazione - un'altra stagione in cui ai cittadini altoatesini è stato negato un accesso ragionevole e gratuito al Lago di Caldaro. L'idonea “spiaggia militare” è di proprietà della Provincia autonoma e il Comune di Caldaro ne è il principale confinante. Avevano, dunque, la possibilità di realizzare un accesso libero e adeguato per la popolazione, cosa del tutto ovvia, visto che il Lago di Caldaro è un bene pubblico e appartiene a tutti noi. Invece, i responsabili hanno semplicemente inscenato una partitina di ping-pong. Prima delle elezioni provinciali, il Landeshauptmann ha dichiarato che la petizione lanciata dall'associazione di tutela dei consumatori Robin nell'ottobre 2023 non era necessaria. Infatti, secondo le sue dichiarazioni, era chiaro da tempo che l'accesso pubblico sarebbe stato realizzato e il comune di Caldaro doveva solo valutare come attuarlo. La sindaca, invece, il 9 agosto 2024 ha scritto sul bollettino del comune che l'attuazione dell'accesso pubblico non era di competenza del Comune, ma della Provincia».













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