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Laimburg, un sistema di sensori per risparmiare il 90% d’acqua 

Il centro di sperimentazione ha fissato e annunciato gli obiettivi da raggiungere entro il 2030. Oltre a battere la siccità per aiutare l’agricoltura gli scienziati lavoreranno anche nel settore della tecnologia alimentare


Bruno Tonidandel


LAIMBURG. È un periodaccio per i frutticoltori altoatesini: fa un caldo pazzesco, come quello di lunedì sera, e non piove da almeno tre settimane, tranne qualche temporale. E per di più l’acqua scarseggia ed è sempre più problematico irrigare le colture, meli soprattutto, che per il loro apparato radicale relativamente in poca profondità soffrono maggiormente la siccità. Per fortuna c’è Laimburg, il centro di sperimentazione che sta cercando di studiare soluzioni ai grossi problemi che, di anno in anno, si presentano nel campo della frutticoltura ma anche della viticoltura, non tralasciando l’agricoltura di montagna.

Per quanto riguarda la siccità il problema è già quasi risolto. Il Centro Laimburg, in collaborazione con Alperia e il Centro di Consulenza per la frutti-viticoltura, ha già sperimentato un’apparecchiatura basata su sensori che, interrati nel frutteto o vigneto, misurano il fabbisogno idrico della piante e, in caso di bisogno, avverte sul telefonino l’agricoltore che dovrà intervenire azionando l’impianto di irrigazione, rigorosamente a goccia. Insomma, non si spreca acqua se la pianta non ne ha bisogno.

In questo caso, secondo Martin Thalheimer impegnato nel gruppo di lavoro “Terreni, Irrigazioni e Concimazioni” del Centro Laimburg, il proprietario del terreno può risparmiare fino al 90% di acqua, senza che la pianta ne soffra e garantendo la produzione ottimale di frutta. Questo sistema, chiamato “Smartland” a base di tensiometri, è già in commercio. Lo si può prendere in affitto ad un canone annuo di 75 euro. Una spesa irrisoria se si pensa solo al risparmio di gasolio per azionare la pompa di irrigazione.

La soluzione per fronteggiare la siccità è solamente uno dei tanti programmi delle priorità di ricerca fino al 2030 del Centro di Laimburg il cui direttore Michael Oberhuber ha voluto presentare assieme ai suoi collaboratori. Sono cinque le priorità di ricerca che si basano su: sistemi di produzione sostenibili e resilienti, Innovazione digitale e tecnologie smart, Agricoltura neutrale per il clima, Qualità e salute e Diversificazione ed economia circolare.

Il campo d’azione della prima priorità riguarda lo sviluppo di metodi di coltivazione, di concimazione, di difesa e trasformazione nel rispetto del clima e delle risorse suolo e acqua. Il campo si estende anche alla montagna: la produzione di latte deve essere basata su foraggio di base.

L’obiettivo invece dell’Innovazione digitale è quello di preparare la produzione alle sfide del futuro mentre la priorità dell’Agricoltura neutrale per il clima mira a sviluppare metodi di coltivazione più rispettosi del clima, ovvero un’agricoltura a ridotta impronta ambientale e maggior assorbimento di carbonio. Un altro capitolo riguarda la qualità e la salute: l’obiettivo è lo sviluppo di metodi innovativi che consentono alle aziende agricole altoatesine di produrre alimenti di qualità e provenienza sicure, senza tralasciare però le nuove tecnologie per la conservazione dei prodotti agroalimentari. Infine, ultimo capitolo, la Diversificazione ed economia circolare con l’obiettivo di valorizzare i prodotti regionali di montagna d’alta qualità, promuovendo la diversificazione e l’impiego dei sottoprodotti.

Non solo mele, uva, tecnologie e altro a Laimburg. Gli intervenuti alla presentazione del programma delle priorità di ricerca hanno potuto anche gustare biscotti particolari preparati da Lorenza Conterno, responsabile del settore tecnologia alimentare. Questi biscotti non sono altro che un sottoprodotto della produzione di birra, il cosiddetto “grano spento”, un residuo solido che generalmente si butta. Con processo alternativo il “grano spento” viene essiccato e si trasforma in un ingrediente per alimenti, biscotti appunto ma anche torte e focacce. Insomma, non si butta niente.













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