Magré, il mondo delle cooperative piange Kobler

Magré. Il parroco di Magré, don Franz Josef Campidell, durante la messa funebre ha detto: «Erich Kobler era un’istituzione per il paese». È scomparso infatti a Magré, nella sua casa lungo la strada...



Magré. Il parroco di Magré, don Franz Josef Campidell, durante la messa funebre ha detto: «Erich Kobler era un’istituzione per il paese». È scomparso infatti a Magré, nella sua casa lungo la strada Del Vino, un personaggio notissimo, grande fautore della cooperazione. Erich Kobler aveva compiuto 92 anni l’11 aprile scorso, in piena pandemia. Lascia nel dolore i due figli Renate e Armin, quest’ultimo vignaiolo di pregio e vicesindaco durante la scorsa legislatura, e molti amici e conoscenti che gli sono riconoscenti soprattutto per il bene che ha fatto ai frutticoltori non solo di Magré ma anche di altri centri della Bassa Atesina.

Kobler fu infatti l’artefice della nascita della cooperativa frutticoltori “Kurmark”, in seguito fusa con la “Unifrut” di Egna nel 1960, quando i proprietari del magazzino di frutta privata Schwarz & Weber avevano deciso di cessare l’attività. Tale prospettiva aveva preoccupato non poco i contadini, perché c’era il rischio di perdere un acquirente fidato della loro frutta. A questo punto si mise in azione Erich Kobler, allora il più esperto nel campo della cooperazione, che riuscì con altri soci fondatori a convincere i frutticoltori e di costituire il 20 marzo 1960 in una sala dell’albergo “Al Cervo”, in piazza a Magré, la cooperativa “Kurmark” che raggruppava agricoltori non solo di Magré, ma anche di Cortaccia e di Cortina. Kobler divenne subito membro fondatore del collegio sindacale e dopo 11 anni, dopo l’improvvisa scomparsa di Hugo Fleck, venne nominato presidente del Consorzio, rimasto in carica fino al 1995.

Si dedicò poi allo sviluppo della Federazione delle Casse Raiffeisen e della Federazione Cooperative Raiffeisen dell’Alto Adige, di cui divenne presidente, fece parte del consiglio di amministrazione della Cassa Rurale di Salorno dal 1971 al 1996 e fu vicepresidente dal 1984 al 1996. In paese, a Magré, guidò anche l’associazione dei reduci delle guerre di lingua tedesca.

Ma, ripetiamo, i maggiori sforzi di Erich Kobler furono indirizzati alla diffusione della cooperazione, tanto che fu onorato della spilla d’oro al merito Raiffeisen. «Credo nel valore della cooperazione – aveva detto in una recente intervista – e sostengo fermamente questa forma imprenditoriale. In una cooperativa basta essere coesi perché il sodalizio sia forte e di successo: solo così si combattono i colossi del mercato».

L’ultimo saluto ad Erich Kobler è stato dato l’altro pomeriggio con una messa celebrata dal parroco nella chiesa “Santa Gertrude” di Magré. B.T.













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