Montagna “frena” sull’adozione senza paletti del 5G

Montagna. Grande soddisfazione da parte di Massimiliano Galli e Cristian Olivo per l’approvazione, quasi all’unanimità (un solo voto contrario), sul 5G. come avvenuto in altri centri della Bassa...



Montagna. Grande soddisfazione da parte di Massimiliano Galli e Cristian Olivo per l’approvazione, quasi all’unanimità (un solo voto contrario), sul 5G. come avvenuto in altri centri della Bassa Atesina, da Bronzolo a Ora. Prima della lettura della mozione Luca Verdi del Laboratorio analisi aria e radioprotezione della Provincia, ha introdotto il tema spiegando di cosa si stava parlando. Dopo la lettura della mozione la sindaca ha preso la parola annunciando il suo voto favorevole e condividendo le preoccupazioni per la salute dei concittadini. Soddisfatta, come detto la lista civica: «Intanto siamo contenti del buon esito della mozione. Non si tratta di posizioni ideologiche né di volontà di opporsi al progresso; ma semplicemente di adottare il principio europeo di precauzione di fronte a tecnologie di cui ancora si sa troppo poco. Altre perplessità risiedono poi nel fatto che questa nuova tecnologia (che per molti aspetti è più "pulita" delle precedenti), andrà a sovrapporsi alle precedenti, non certo a sostituirle. Si pensi peraltro al semplice fatto che nei prossimi 2 anni tutti i cittadini europei "dovranno" cambiare telefoni (e televisori, visto che presto le frequenze usate dagli apparecchi TV saranno occupate dal 5G), con le conseguenze sull'ambiente facilmente intuibili. Come Lista Civica ci piace leggere questa votazione anche come un piccolo segnale di un nuovo atteggiamento di fronte a quello che viene definito "progresso tecnologico". Negli ultimi 25 anni abbiamo accettato ciecamente tutto quello che veniva dalla tecnologia con l'idea che saremmo stati meglio tutti, noi e l'ambiente e che avremmo avuto molto più tempo da dedicare a noi stessi. È però sotto gli occhi di tutti che questa idea era profondamente sbagliata: il nostro pianeta è al collasso e ben pochi di noi stanno meglio rispetto a 25 anni fa, e, soprattutto, nessuno di noi ha più tempo di prima. Forse è il momento, di fronte alle innovazioni della tecnologia, di tornare a farci una domanda che troppo a lungo abbiamo omesso: "ma questa nuova cosa, a me, serve veramente?"; badando di dare significato pieno a quell'avverbio "veramente"».













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