Il caso

Nuova sala giochi a Salorno: è già polemica 

Slot e Vlt a breve lungo la Statale 12, nella zona produttiva Ischia Nord, a circa 500 metri dal centro abitato della Bassa. Il vicesindaco Cortella: «L’azzardo è una piaga. Anche se darà lavoro a 5-6 persone, i costi sociali che genera sono di molto superiori»


Massimiliano Bona


SALORNO. La sala giochi non ha ancora aperto, ma l’insegna è già stata esposta (dopo l’ok della commissione edilizia comunale) e sembra davvero solo una questione di settimane. A breve a Salorno, lungo la Statale, proprio a fianco del Calzaturificio Due Leoni, sarà operativa «Admiral», catena attiva in tutta Italia impegnata nella gestione di sale da gioco, sale scommesse e sale Bingo. In provincia è già presente a Bolzano, Merano, Egna e Varna.

L’amministrazione comunale non ha gradito, ma come spiega il vicesindaco Ivan Cortella non è nelle condizioni di vietare nulla: «Siamo oltre i 300 metri di distanza dai luoghi sensibili, nella zona produttiva Ischia Nord, ma a mezzo chilometro dal centro abitato. L’azzardo, non è un mistero, è una grossa piaga per la nostra società. L’ho constatato di persona anche in paese, con altri esercizi che avevano le videolottery, ad esempio. Ci sono casalinghe, pensionati, giovani e operai che spendono fortune e a rimetterci, poi, sono intere famiglie, ma anche la comunità nel suo complesso per gli alti costi sociali a cui poi bisogna fare fronte. A chi mi dice che saranno offerti 5-6 posti di lavoro rispondo che i costi da sopportare sono molto, molto più alti»

Il sito scartato di recente per il megastore.

La nuova sala giochi si trova lungo la Statale 12, immediatamente a sud del distributore Eni. C’é un capannone industriale in disuso da oltre dieci anni. All’interno dello stesso, un tempo, c’era la sede della Argenti srl, azienda che produceva cavi telefonici e conduttori elettrici. «Nel recente passato - prosegue Cortella - questo sito era anche stato preso in considerazione per l’eventuale realizzazione di un megastore. Poi la proposta, per vari motivi, era stata accantonata».

Tre anni fa alcuni tecnici avevano presentato all’amministrazione comunale un progetto di massima per farlo diventare un centro commerciale-direzionale. Poi in maggioranza non è stata trovata l’intesa. A quel punto il proprietario dell’immobile, che è di Laghetti, ha affittato parte dello stesso ad Admiral e non è stata nemmeno necessaria una variazione urbanistica. «La legge consente questo tipo di attività per una quota parte dell’area in questione», conferma Cortella.

La novità di questi ultimi giorni è che, parte del capannone, è stato tinteggiato di blu e, sulla facciata, è apparsa l’insegna di Admiral. Restando all’azzardo fino a sette-otto anni fa, in via Stazione, c’era il “Bar Bike” con annessa sala giochi. L’attività è chiusa da tempo.

Ludopatia, malati di gioco in costante crescita.

Bad Bachgart, a Rodengo, è il luogo dove decine di malati di gioco (ma non solo) curano il loro (grave) problema di dipendenza da slot, gratta e vinci, videolottery e lotto. Si tratta dell’ultima stazione per cercare di rivedere la luce in fondo al tunnel. «Abbiamo fatto uno studio su 100 pazienti - aveva dichiarato all’Alto Adige la psicoterapeuta Doris Thaler - e l'80% ha alle spalle altri gravi problemi, alcol in primis, ma anche di lavoro o familiari, mentre il 20% ha tentato il suicidio».

Lo stipendio o la pensione, per molti di loro, dura spesso un paio di giorni. «Un paziente mi ha confidato di aver bruciato 3 mila euro in 24 ore. Giocano, il più spesso delle volte, tutto quello che hanno in tasca. Il gioco per quasi tutti è una fuga dalla realtà, un rifugio. Un modo per scansare problemi esistenziali più e meno gravi. Anche per questo, durante la cura, cerchiamo di aiutare i pazienti a trovare casa e lavoro. Vogliamo dare loro un’occasione vera per ripartire. L’età? Andiamo dai diciottenni ai pensionati, ma la media é 45 anni. Ci sono spesso studenti e artigiani, ma non mancano operai e casalinghe. In ogni caso i pazienti vengono da tutta la provincia, sono di ogni età (dai 18 ai 72 anni) ma anche di ogni ceto sociale».













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