L'intervista

«Sono tornati i fedeli, Pietralba è un posto unico» 

Parla il nuovo priore Padre Maurice Kisomose, uguandese di 39 anni: «Migliorate le strutture di accoglienza e l’albergo dopo i lavori è tornato a lavorare bene»


Ezio Danieli


PIETRALBA. «Sono arrivato da poco e mi devo ancora ambientare. La zona attorniata da montagne e il silenzio al santuario sono inusuali rispetto a Milano. Sono contento. Ora datemi il tempo per studiare la situazione e poi potrò essere più preciso sul lavoro da fare». Sono le prime parole di padre Maurice Kisomose, ugandese di 39 anni, che è diventato da poco il nuovo priore del santuario di Pietralba.

È arrivato come sostituto di padre Mathieu Ngoa trasferito in un santuario in provincia di Udine. Due settimane fa c'è stata una solenne celebrazione per il cambio della guardia. Padre Maurice Kisomose, 39 anni, anche lui africano, originario dall’Uganda, era assegnato alla comunità di San Carlo a Milano, dove ha potuto studiare filosofia presso l’Università cattolica del Sacro Cuore.

Come è stato il suo arrivo a Pietralba?

Per me è stata una sorpresa trovarmi in un ambiente tanto caratteristico. In mezzo alle montagne, si respira una buona aria. Il contrario di ciò che c'era a Milano, nel mezzo del traffico e del caos che c'era attorno alla comunità di San Carlo che è proprio nel cuore della metropoli lombarda. Davvero quassù c'è l'atmosfera giusta per lavorare bene.

Il santuario dopo i difficili mesi della pandemia sta registrando un ritorno dei fedeli?

È vero, soprattutto nei fine settimana c'è una grande presenza di devoti alla Madonna. Che sono tornati volentieri dopo la pausa provocata in un certo senso dal Covid.

Anche le strutture di accoglienza dei pellegrini sono migliorate e sono finalmente in sintonia con le esigenze..

I servizi sono stati curati con attenzione. Bar e ristorante adesso sono adeguati. In più c'è l'albergo che sta funzionando bene dopo i necessari lavori.

A proposito di lavoro: come intende procedere nel suo impegno a favore del santuario?

È ancora presto per parlarne. Ho già impostato, assieme agli altri frati, il lavoro che c'è da fare. Ma è prematuro parlarne. Devo prendere confidenza con il mio nuovo ruolo e quindi impostare il tutto. Ma sono fiducioso di riuscire a fare ciò che mi sono ripromesso. Il tutto grazie alla collaborazione degli altri religiosi

Sono in tutto 8. Non è che sono troppo pochi..

Il numero sarebbe sufficiente per le esigenze del santuario. Ma è la loro avanzata età che crea qualche problema. Sono tre i nuovi arrivati: oltre al sottoscritto c'è padre Lino (tornato a Pietralba dal santuario di Monte Berico a Vicenza e che darà una mano a padre Maurice) e padre Roberto (dalla chiesa S. Maria della Scala a Verona). Speriamo che i vecchi e i nuovi frati insieme svolgano nel santuario un servizio sempre più efficace per i pellegrini che ancora numerosi accorrono a venerare la Madonna.

È un momento particolarmente difficile per i venti di guerra che spirano in Ucraina...

È vero. Una visita al santuario mariano e qualche preghiera alla Madonna possono contribuire a migliorare le cose e a giungere a quella pace che tutti si augurano.













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