La storia

«Trapiantato e vaccinato, voglio dire grazie ai medici»

La testimonianza di Claudio Tait.: «Mi sono sempre fidato di loro e sono ancora qua»



SALORNO. Nel 2005 ha fatto un trapianto al midollo osseo, nel 2020 ha sconfitto il Covid: Claudio Tait è quello che definiremmo un vero e proprio combattente, un guerriero. una persona che, conoscendo il valore della vita, non si è mai arresa, nemmeno nei momenti più difficili. Per lui, però, il merito della sua guarigione va tutto ai medici che lo hanno sempre seguito, prima per il trapianto, poi del virus, non lasciandolo mai solo: «Mi chiamavano tutti i giorni per sapere se le mie condizioni necessitassero di cure particolari -racconta Tait-. si può dire quello che si vuole, ma quando la nostra macchina sanitaria si mette in funzione riesce a fronteggiare anche le situazioni più difficili». Un elogio alla sanità altoatesina, che spesso, secondo lui, viene ingiustamente denigrata.

Il buon funzionamento della nostra azienda sanitaria si è, d’altronde, visto anche ora con le vaccinazioni. Tait ha fatto il vaccino venerdì scorso, ed è rimasto, nuovamente, sorpreso dall’ottima organizzazione: c’erano tantissime persone, ma tutte rigorosamente in fila e distanziate. Il personale, composto da medici, infermieri, Croce Rossa e volontari, era gentile, disponibile e, come dice Tait, ineccepibile.

Per Claudio, tra l’altro, non era scontato ricevere la possibilità di fare il vaccino anti-Covid, viste le sue patologie pregresse: «In accordo con i medici ematologi, dai quali sono seguito ormai da anni, si è deciso di fare comunque, nonostante io abbia contratto il virus, la vaccinazione. Intanto ne ho fatta una, tra un po’ decideranno se devo fare anche la seconda. Io mi fido di loro e mi fido della sanità».

Una fiducia, quella di Claudio, che c’è stata fin dall’inizio, da quando gli è stata diagnosticata la leucemia. Da quel momento, lui non si è mai negato alle cure e ha sempre accolto le proposte dei professionisti che ha incontrato sulla sua strada. Così, in quel lontano 26 gennaio 2005, ora considerato il suo secondo compleanno, gli è stato trapiantato il midollo osseo e gli è stata ridata la vita. In questo caso, oltre essere grato ai medici, Claudio continua a ringraziare il suo donatore, un uomo che abita nei pressi di Ulm, in Germania. «Io ho deciso di fidarmi e, per questo, malgrado leucemia e Covid, sono ancora qui. Vorrei dire grazie a tutti».













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