caldaro

Troppo fango nel lago, uno studio per rimuoverlo 

Dopo la bonifica di 20 anni fa la profondità si è ridotta a 3/4 metri, un tempo sfiorava i 6 L’assessore Vorhauser: «È un progetto da diversi milioni di euro da realizzare in più anni»


Massimiliano Bona


CALDARO. Dopo la bonifica realizzata una ventina di anni fa il fondale del lago di Caldaro è tornato a essere decisamente troppo fangoso, tanto che la profondità massima si è ridotta a soli 3-4 metri. Decisamente troppo poco. In alcuni punti anche le barche potrebbero incagliarsi. Preso atto di questa situazione Comune e Provincia hanno deciso di intervenire per riportare la profondità del bacino lacustre a quella originaria o quasi. «Il progetto - spiega l’assessore Stefan Vorhauser - costerà diversi milioni di euro e potrà essere realizzato nell’arco di più anni. Non sappiamo quanto potremo scavare e siamo in attesa di una risposta dai biologi».

Le cifre.

Stiamo parlando del più grande specchio d’acqua naturale della provincia di Bolzano che ha un’origine alluvionale. Si trova a 216 metri di altitudine e gode di un particolare microclima che consente di godere di bel tempo per gran parte dell’anno, dalla primavera in poi. Ha una superficie di 1,4 chilometri quadrati e una profondità massima di 5,6 metri. Tra gli emissari principali ci sono la Fossa Grande e la Fossa Piccola di Caldaro.

Studio di fattibilità in arrivo.

Della questione si è parlato nei giorni scorsi durante la seduta della giunta comunale e questo sebbene il lago sia di proprietà provinciale.

«Bisogna rimuovere il fango dall’intera superficie del lago - sottolinea la giunta - in modo tale da ripristinare una profondità accettabile». Di qui la decisione di commissionare lo studio di fattibilità, per il quale è già stata protoccolata un’offerta di 48.560 euro. La delibera è stata approvata per inoltrare la richiesta di finanziamento all’agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima.













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