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È arrivata la pioggia ma è poca. Adige, si aggrava l’allerta siccità 

Cambiamenti climatici. L’Osservatorio Alpi Orientali ha proposto di alzare da basso a medio il livello di allarme. Ruffini, direttore dell’Appa: «Preoccupa l’avvio della stagione agricola: cresce la domanda d’acqua per l’irrigazione» 



BOLZANO. Si alza l’allerta siccità sul bacino dell’Adige. Ieri si è tenuta la riunione dell’Osservatorio per gli utilizzi dell’acqua nel bacino idrografico delle Alpi Orientali - Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Alto Adige - che ha proposto ai tecnici dei ministeri di alzare da bassa a media la severità idrica. «Per il momento - spiega Flavio Ruffini, direttore di ripartizione dell’Agenzia provinciale per l’ambiente - non vengono adottate misure particolari, ma aumenta l’allerta. Siamo in una situazione di allarme, in vista dell’avvio dell’attività agricola. A fronte di un lungo periodo caratterizzato da assenza di precipitazioni, poche ore di pioggia - com’era per altro previsto - non hanno cambiato il quadro complessivo». Intanto, per oggi, è in programma un tavolo politico convocato dall’Autorità del bacino distrettuale per le Alpi orientali: «Sarà l’occasione - anticipa l’assessore Giuliano Vettorato - per fare il punto della situazione. C’è disponibilità da parte nostra ad aiutare chi è in difficoltà, ma anche noi cominciamo ad avere grossi problemi».

Prima pioggia dopo 54 giorni

Come annunciato, nella notte tra lunedì e la giornata di ieri, la pioggia è arrivata, ma come previsto era troppo poca per risolvere il problema siccità. Ricordiamo che a Bolzano, nella parte ovest e sud della provincia, non pioveva dal 17 gennaio. Ovvero 54 giorni. «In Alto Adige - spiega il meteorologo Dieter Peterlin - sono caduti dai 5 ai 25 millimetri di pioggia; a Bolzano, Merano, Bressanone la media è sui 10 millimetri. Qualche centimetro di neve è caduta anche in montagna sopra i 1.200 metri. Ma già oggi tornerà il sole anche se per un paio di giorni le temperature saranno più basse. Per i prossimi giorni non sono previste nuove precipitazioni».

Timori per la stagione agricola

«Con la pioggia delle ultime ore e le prime irrigazioni (dal 15 marzo) - prevede Ruffini - cominciano a crescere le culture e anche la necessità di irrigare aumenta. Particolarmente problematica sarà l’irrigazione antibrina che attinge soprattutto alle acque superficiali e richiederà tantissima acqua entro pochissimo tempo, ovviamente da prendere dalle acque superficiali. A differenza dell’irrigazione normale, l’antibrina non si può fare con il sistema a goccia, ma deve essere eseguita con l’irrigazione a pioggia, molto più dispendiosa. La fortuna attuale dell’agricoltura altoatesina è che attinge soprattutto a pozzi e quindi ad acque sotterranee; anche il sistema di irrigazione tradizionale è stato sostituito dai più moderni sistemi a goccia. Ciò non risolve il problema dell’irrigazione antibrina; e comunque prima o poi anche le acque sotterranee devono essere rimpinguate».

Basso il livello dell’Adige

Preoccupa il livello del deflusso dell’Adige molto basso. Alla stazione di rilevamento di Bronzolo: alle 17 di lunedì era di 55,5 metri cubi al secondo (deflusso in aumento in serata in quanto aprono le grandi centrali); al ponte di San Lorenzo a Trento 50,8 m³/secondo. «Ciò significa - il commento del direttore dell’Appa - che siamo sicuramente al di sotto degli 80 m³/sec a Boara Pisani a Rovigo: il limite minimo per evitare la risalita del cuneo salino». Quindi Ruffini spiega la drammaticità della situazione con un raffronto con gli anni precedenti. «Normalmente il deflusso medio mensile dell’Adige in gennaio-febbraio è generalmente più basso nell’arco di un anno. In questi due anni però è stato ancora più basso. A Bronzolo (rappresenta il deflusso di tutto l’Alto Adige) nel periodo 1991-2020 (media pluriennale) era di 73,6 m³/sec; nel 2022: 59,2 m³/sec; nel 2023: 55,9 m³/s (-24,1%). Dal 1991 solo una volta è stata rilevata un media più bassa: 54,2 m³/sec nel 2017». A.M.

 













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