557 mascherine con false  certificazioni: sequestrate 

I controlli. La Guardia di finanza di Bolzano le ha trovate nei magazzini di due negozi di Laives e del capoluogo (anch’essi parti lese) ed erano destinate ad essere usate dai dipendenti  



Bolzano. I prodotti in vendita sono risultati tutti in regola. Ad essere fuori norma, invece, erano 557 mascherine chirurgiche destinate ai dipendenti di due negozi di prodotti di igiene di Bolzano e di Laives. A scoprirli, nei giorni scorsi, sono stati i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Bolzano, impegnati nei quotidiani controlli di verifica dell’osservanza delle disposizioni di legge sulla commercializzazione dei dispositivi medici e di protezione individuale e per il contrasto delle pratiche commerciali scorrette. Il personale delle Fiamme Gialle ha trovato le mascherine “fuori legge” nei magazzini delle due attività commerciali e si è subito insospettito: le etichette presenti sulle confezioni presentavano una marcatura di conformità “CE” che, agli occhi esperti dei militari, è parsa subito palesemente contraffatta: la distanza delle lettere “C” ed “E”, infatti, non era regolare e non risultava nemmeno il numero di codice dell’organismo responsabile dell’adozione delle procedure per la certificazione. Dal successivo esame dei documenti è emerso che le mascherine non erano destinate alla vendita, ma sarebbero dovute servire al personale dei due punti vendita.

Le 557 mascherine, potenzialmente pericolose per la salute, sono state sequestrate mentre i responsabili delle società - entrambe hanno sede fuori regione – che avevano fornito i dispositivi di protezione ai due negozi (che non hanno responsabilità alcuna e sono parte lesa) sono stati denunciati per i reati di frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con marchi e certificazioni falsi. La funzione della marcatura “CE”, infatti, è quella di tutelare l’interesse pubblico della salute e sicurezza degli utilizzatori dei prodotti, assicurandone la conformità alle disposizioni comunitarie che regolano il loro utilizzo. In questo momento di emergenza, pur con l’inizio della Fase 2, uomini e donne della Guardia di Finanza sono impegnate non solo nel vigilare sul rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus, ma anche nella salvaguardia della salute pubblica, attraverso l’intensificazione dei controlli in materia di sicurezza dei prodotti.

I controlli compiuti nei negozi del capoluogo e di Laives si inseriscono proprio in questa attività, che non conosce sosta e che proseguirà, intensa e attenta, fino a quando l’emergenza non sarà completamente rientrata.

Le mascherine chirurgiche

Le mascherine chirurgiche hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente, in quanto limitano la trasmissione di agenti infettivi. Per essere sicure, devono essere prodotte nel rispetto della norma tecnica UNI EN 14683:2019, che prevede caratteristiche e metodi di prova, indicando i requisiti di resistenza a schizzi liquidi, traspirabilità, efficienza di filtrazione batterica e pulizia da microbi. La norma tecnica di riferimento UNI EN ISO 10993-1:2010 (scaricabile gratuitamente dal sito dell’ente italiano di normazione www.uni.com) ha carattere generale per i dispositivi medici e prevede valutazione e prove all’interno di un processo di gestione del rischio. Devono essere marcate “CE” in accordo con Direttiva 93/42/CEE o Regolamento (UE) 2017/745. Purtroppo, gente senza scrupoli, è pronta a falsificare marchi e certificazioni pur di immettere sul mercato prodotti assolutamente fuori norma e garantirsi così ingenti guadagni, in barba alla salute pubblica.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

L'intervista

Silvio Zanetti: «A 88 anni ho sposato Dolores: mi dà tanta felicità»

Bolzanino, il 16 aprile ha festeggiato il traguardo dei 90 anni. In via Rovigo è un’istituzione, dopo che negli anni Sessanta si è messo in proprio aprendo una cartolibreria: «Ho fatto fortuna fornendo la cancelleria a scuole, ospedali, pubbliche amministrazioni, caserme» (Foto di Rosario Multari)


Antonella Mattioli

Attualità