i numeri

A Bolzano 1.100 incidenti in un anno, quattro morti nel 2021. Pericolo cellulare: lo usano anche i ciclisti

Audizione in Commissione Mobilità con il dirigente della Polizia Municipale Davide Barbacovi



BOLZANO. A Bolzano in media avvengono circa 1.100 incidenti all’anno (tra 80 e 100 al mese), oltre la metà dei quali senza feriti e con soli danni materiali.

Purtroppo in questi primi nove mesi dell’anno si sono già registrati 4 incidenti mortali (uno nel 2019 così come nel 2020).

Interessante audizione in Commissione Mobilità alla presenza del dirigente della Polizia Municipale dott. Davide Barbacovi sugli incidenti stradali rilevati dai vigili nella città di Bolzano.

Molti incidenti sono causati da distrazioni, perlopiù collegate all’utilizzo dei telefoni cellulari alla guida (c.d. distrazioni “tecnologiche”).

Circa il 13% del totale (220 nel 2020) coinvolge anche (o solo) velocipedi. La maggior parte di questi avviene per “colpa propria” (e circa il 50% dei ciclisti coinvolti in un incidente viene sanzionato). Frequente purtroppo l’uso del cellulare alla guida anche da parte dei ciclisti, così come il transito in presenza di semaforo rosso.

L’ing. Moroder ha spiegato che l’attenzione dell’Amministrazione per cercare di garantire la sicurezza è massimo e continuo nel tempo. Tra i recenti interventi vediamo la chiusura al transito di alcune vie, l’aumento dei nonni vigili, interventi di messa in sicurezza delle rotatorie, la segnalazione e illuminazione a led di molte ciclabili, la differenziazione delle fasi semaforiche in molti incroci pericolosi, la sistemazione di alcune intersezioni problematiche per rallentare i ciclisti e aumentare la visibilità, il miglioramento della segnaletica per evitare soste improprie a ridosso delle ciclabili.

In previsione una nuova ciclabile “direttissima” tra ponte Roma e ponte Resia (che si aggiunge alla nuova ciclabile “a sbalzo” che a breve collegherà ponte Resia a via Rasmo). Si ipotizza inoltre, per mitigare i problemi legati alla promiscuità ciclisti/pedoni in centro storico, di vietare totalmente il transito alle bici in alcune vie del centro (come via Museo o piazza Erbe) ora consentita in determinate fasce orarie.













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