A Bolzano? Niente aree Il parroco “salva” la coop
Al posto della canonica di via Sassari sorgerà un edificio con una ventina di alloggi Bocchio (Coopbund): «Alloggi per il ceto medio/alto, 80 metri netti costano circa 350 mila euro»
BOLZANO. A Bolzano? Non ci sono più terreni. E così le cooperative che hanno fame di aree per costruire “si salvano” grazie alle parrocchie. Trattano con loro l’acquisizione di immobili inutilizzati, li demoliscono e realizzano nuovi alloggi per le famiglie. É successo per l’area dell’ex Cinema Concordia dei Domenicani, è accaduto sull’area della parrocchia di Oltrisarco e succede ancora.
Alberto Bocchio, responsabile dell'area edilizia di Coopbund, annuncia ai soci che al posto della canonica di via Sassari - della parrocchia Don Bosco - che sarà demolita il prossimo anno, sorgeranno una ventina di alloggi.
Edifici “green” che non consumano nuovo suolo, costruiti sul costruito ed a basso consumo energetico. Quale corrispettivo per l’acquisizione della canonica saranno riqualificati gli spazi parrocchiali dell’edificio esistente tra la piazza e via Montecassino.
«Si tratta di alloggi per il ceto medio/alto. Diciamo che un’ottantina di metri netti costerà circa 350 mila euro, sul libero mercato i prezzi sono molto più alti».
Vi “salvate” così? «Diciamo che noi andiamo avanti ma non si salvano tutti coloro che cercano aree agevolate. Che sono la maggioranza». Bocchio precisa inoltre che per i progetti di demo - ricostruzione la Provincia dovrebbe elargire fondi ed invece non accade. La fame di aree intanto resta pesante. «Abbiamo 130 soci in attesa di una casa, numero non gonfiato ma assolutamente reale e siamo a secco di terreni. Appena sarà terminata la costruzione di 39 alloggi a Maso della Pieve - che consegneremo tra maggio e giugno 2023 - la nostra coop avrà esaurito le aree agevolate. Adesso recuperiamo spazi importanti a Don Bosco e per Oltrisarco, grazie alle parrocchia di San Paolo, a breve presenteremo un nuovo progetto con 25 alloggi. Poi non ne abbiamo più».
Ma c’è l’area di viale Druso dell’ex caserma Huber, c’è l’Areale ferroviario dove - dicono - ci sarà spazio per 500 appartamenti... «Per le Huber, se è vero che è una prospettiva, mi aspetto che si estenda un programma concreto per arrivare allo scopo. L'Areale pare sia già un progetto che necessita aggiornamenti. E intanto le famiglie restano in attesa». Il punto forte del progetto Don Bosco – prosegue Bocchio - è anche un altro.«Il corrispettivo per l’acquisto della cubatura viene investito nelle strutture parrocchiali che riqualificate, possono ridiventare luoghi di vita associativa e un punto di riferimento importante per il quartiere. E quindi in parallelo alla costruzione del nuovo edificio che sorgerà al posto della attuale canonica si interverrà nell’edificio di via Montecassino, con un progetto di ristrutturazione concertato con gli organi parrocchiali, dove troveranno spazio la nuova canonica, il centro giovanile, la sala delle feste ed il supermercato per i più bisognosi».