il sottosegretario 

Acquisizione de «L’Adige», nota di Crimi

BOLZANO. «L'acquisizione, da parte del gruppo Athesia del quotidiano 'L'Adige non può lasciare indifferenti». Lo afferma in una nota il sottosegretario per l'Editoria Vito Crimi. «Attualmente la...



BOLZANO. «L'acquisizione, da parte del gruppo Athesia del quotidiano 'L'Adige non può lasciare indifferenti». Lo afferma in una nota il sottosegretario per l'Editoria Vito Crimi. «Attualmente la legge prevede un limite per la concentrazione delle proprietà editoriali a livello nazionale. Tuttavia non possiamo trascurare i danni che un'eccessiva concentrazione anche solo a livello regionale può arrecare all'indipendenza dell'informazionè. Una legge del 1987 - dice Crimi - aveva già previsto espressamente il divieto di possedere più del 50% delle testate in ambito regionale (Legge 67/1987, art. 3, comma 1, lettera b). Ma la norma è stata abrogata nel 2012 dalla Legge Gasparrì. Credo sia arrivato il momento di ripristinare quella norma, a garanzia di tutto il sistema dell'informazione - conclude il sottosegretario - Il caso del Trentino Alto Adige è solo un esempio, ma è utile per accendere un faro su una problematica che interessa tutto il Paese. L'eccessiva concentrazione a livello regionale è un fenomeno che va monitorato ed evitato, poiché ha effetti deleteri sul pluralismo dell'informazione e può provocare conseguenze pericolose nella garanzia del diritto all'informazione».













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Valeria Frangipane

Attualità