IL CASO

Aggressione sul Taxi 22, il processo non si terrà

Rimesse le querele. Sia la biologa keniota sia il taxista decidono di fare un passo indietro I legali: «Risoluzione bonaria». Sui cui contenuti però c’è il segreto: «Clausola di riservatezza»



BOLZANO. Aggressione sul taxi 22 a ponte Palermo. Doveva essere un’udienza filtro, quella di ieri, soltanto l’inizio. E invece, dopo quasi tre anni di ribalta mediatica, il processo non verrà nemmeno celebrato, perché entrambe le parti hanno optato per la remissione delle querele presentate.

Il giudice Tappeiner di Bolzano ha pronunciato la sentenza di non doversi procedere sia nei confronti del tassista bolzanino, che della biologa di origine keniota, la quale lo aveva accusato di lesioni personali e di esercizio arbitrario delle proprie ragioni; Il tassista aveva a sua volta controquerelato la donna, con le stesse accuse. 

Si è arrivati ad una risoluzione bonaria, ovvero, con ogni probabilità, ad una transazione, i cui dettagli però non verranno resi noti da nessuna delle parti coinvolte.

«È chiusa», taglia corto l’avvocato Marco Mayr, difensore della biologa keniota che aveva denunciato l’aggressione da parte del taxista. «Remissione di querela». Il processo sarebbe dovuto iniziare poco più tardi dinanzi al giudice Stefan Tappeiner. Di più il legale non dice: «C’è una clausola di riservatezza», chiarisce. «Mi è stata chiesta e intendo rispettarla», conclude. Idem come sopra la risposta dell’avvocato Alberto Valenti, il cui studio ha difeso il tassista: «Remissione di querela, per il resto bocche cucite». 













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