Allarme studentati: sono sfumati i due progetti ai Piani
Dal bando del Comune erano emerse tre proposte. In forse anche ponte Resia, procede il cantiere di piazza Adriano
BOLZANO. Gli studentati a Bolzano procedono con la formula «un passo avanti e due indietro». C'è infatti una buona notizia: tempo nove mesi, per la precisione nel gennaio del 2026, e sarà agibile la struttura di piazza Adriano da più di duecento posti.
Ma poi ce ne sono un paio meno: i tre progetti di studentato usciti dal bando comunale in proposito, non sono solo fermi ma, due su tre, azzerati. L'unico che sta tenendo a fatica la linea di galleggiamento è quello posizionato all'altezza di ponte Resia e proposto dal gruppo trentino Dalle Nogare. Il quale, tuttavia, ha frenato la sua progressione operativa dopo una serie di verifiche tecnico-finanziarie al termine delle quali il tetto massimo di affitto previsto dal Comune di 600 euro mensili, è stato giudicato al limite della compatibilità economica rispetto alle spese per la costruzione dello studentato. Gli altri due usciti dal concorso, invece, ed ecco i due passi indietro e la relativa notizia, sono invece scomparsi dall'orizzonte progettuale. Conferma il vicesindaco Stephan Konder: «I gruppi imprenditoriali che prevedevano due strutture ai Piani si sono sfilati».
Evidentemente giudicando troppo stretti i parametri fissati dal municipio, che aveva definito il perimetro entro il quale le strutture avrebbero ottenuto il placet politico. Si tratta dei progetti Straudi e Decor, mentre Demeter srl di Nicola Dalle Nogare è sul confine che definisce il ritiro o la permanenza. «Stiamo provando a discutere le condizioni» commenta Konder, che da alcuni mesi tiene le fila della trattativa. È stato colui che, più di tutti i suoi colleghi, aveva spinto per la reimmissione nel circuito dei progetti in corsa proprio di quello del gruppo Tosolini, in un primo tempo escluso dal bando perchè proponeva una soluzione divisa in due corpi edificati - sul terreno dell'ex Fiat di piazza Adriano - invece che uno solo come da testo del concorso. Sarà invece proprio la soluzione Habitat quella che, con le altre due sfilatesi e la terza in bilico, potrà garantire una prima risposta al fabbisogno abitativo degli studenti Lub schiacciati dal carovita bolzanino, per il quale almeno un terzo si ritira ancora in fase di pre iscrizione ai corsi.
Resta tuttavia lontanissimo l'obiettivo dei 700 e più posti letto che il Comune si era dato avviando la procedura del bando di assegnazione. A fronte di questo fabbisogno che non scende, si staglia come una anomalia il caso del grande studentato appena concluso ai Piani, in via Macello, di fronte all'edificio degli uffici provinciali subito dopo il sottopasso. È stato un privato, Gerald Repichler a costruirlo in vista del ridisegno del quartiere e della vicinanza del centro e della sua università. «Ancora oggi nessuna richiesta - rivela - nonostante la richiesta intorno ai 400 euro per gli appartamenti».
Presume che gli studenti e i giovani lavoratori siano in attesa di un piano di contribuzione provinciale che ancora non arriva. P.CA.