Anche l’ala sociale dice «astensione»

Bolzano. C’è qualche movimento dentro la Svp, ma la direzione di oggi non dovrebbe rovesciare la decisione già presa: voto di astensione sul governo Conte oggi e domani alla Camera e al Senato....



Bolzano. C’è qualche movimento dentro la Svp, ma la direzione di oggi non dovrebbe rovesciare la decisione già presa: voto di astensione sul governo Conte oggi e domani alla Camera e al Senato. Astensione «benevola», secondo la formula varata dal senatore Dieter Steger, che pure qualche rimbrotto ha provocato nell’ala più dura. Alle 14.30 di oggi la seduta della Parteileitung, allargata al gruppo consiliare della Svp. I tre deputati Manfred Schullian, Renate Gebhard e Albrecht Plangger non parteciperanno. Alle 11 dovranno essere già in aula per le comunicazioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte, che depositerà le linee programmatiche. Il voto di fiducia è previsto solo nel tardo pomeriggio. Ci sarebbe tempo dunque di cambiare in corsa l’orientamento dei deputati Svp, sulla base delle decisioni della direzione. «Non mi aspetto novità di questo tipo», dice Renate Gebhard, portavoce delle minoranze linguistiche. «Sono d’accordo, non credo ci saranno sorprese. Il nostro voto alla Camera non è neppure necessario», aggiunge Schullian, presidente del Gruppo misto. Sul voto a favore premono, tra gli altri, il vice Obmann Karl Zeller, che ha con sé il gruppo del Burgraviato, e la presidente delle Autonomie al Senato Julia Unterberger. Non è ancora noto se la maggioranza M5S-Pd-Leu sia a rischio al Senato, rendendo preziosi gli eventuali tre voti della Svp. Ma il gruppo del «sì» fino a ieri sera restava in minoranza. Non arriverà un aiuto dall’ala sociale. «Siamo d’accordo sull’astensione a Conte. Se in direzione verrà chiesta una nuova votazione, confermeremo questa linea», informa Helmuth Renzler, «La pensiamo così sia io, che Magdalena Amhof che l’assessora Waltraud Deeg». Perché anche l’ala sociale esclude una apertura verso il governo? «Il problema non è il Pd, ma il M5S», così Renzler, «L’esperienza con il loro centralismo è troppo negativa, per votare a favore. Il Pd ci dà garanzie, ma sarà lo junior partner, considerati i rapporti di forza. Valuteremo i provvedimenti». E se i vostri senatori fossero necessari? Renzler: «Non è un nostro problema, se Pd e M5S non riescono a garantirsi una maggioranza». FR.G.













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Valeria Frangipane

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