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Areale addio: stop di 5 anni ai sogni di espansione abitativa 

Emergenza casa. Rfi e Sta hanno firmato un accordo che blocca per un lustro una porzione a ridosso dell’area Siberia. L’intesa è frutto della mediazione tra le richieste delle associazioni e le esigenze della viabilità in ginocchio


Paolo Campostrini


BOLZANO. Formalizzato l’accordo per fare di un pezzetto di Areale un luogo possibile per fare, subito, tante cose che interessano Bolzano. Soprattutto musica ma anche molto altro. Rfi e Sta, e dunque Ferrovie e braccio infrastrutturale della Provincia, hanno definito l’intesa per rigenerare ad uso urbano uno spazio a ridosso dell’area Siberia, lungo il muro dei Piani, verso il palazzo provinciale.

Sarà un «uso temporaneo». Ma per quanto? Il protocollo parla di cinque anni. Bene. Ma anche malino per un altro verso. Perchè se le stesse ferrovie certificano che un quadrante pienamente inserito nel progetto Areale potrà essere destinato ad altro per così tanto tempo, significa che il sogno di trasformare i binari in case per riequilibrare gli scompensi abitativi di Bolzano aspetterà almeno un lustro. «Almeno», perchè questo step sta a significare che Ferrovie si prenderà uno spazio consistente di tempo per, eventualmente, avviare il progetto ben oltre quella data. Anni? Probabilmente. Se tutti attendevano un punto sul calendario intorno al quale organizzare il possibile futuro insediativo di una città in perenne carenza di aree utilizzabili per il proprio sviluppo, ecco, almeno ora sappiamo che nulla sarà fatto prima di cinque anni. Sul dopo, resta la nebbia.

In ogni caso, l’accordo sull’utilizzo «rigenerativo» di quella porzione di area dismessa consentirà alla città di poter dare risposta alle tante richieste delle associazioni con atavica fame di spazi, per eventi, organizzare concerti (sono recenti le polemiche per l’ultimo in piazza Municipio) un poco discosti dalla cerchia urbana centrale, attività ludiche anche per i bambini, convegni di architettura e di paesaggio.

È stata l’assessora Chiara Rabini a coordinare per prima le richieste di gruppi come Restart, di Renato Sette, o dell’Ordine degli architetti paesaggisti altoatesini, mirate all’utilizzo di aree sottoutilizzate per ridisegnarle ad usi civici. A questa iniziativa si sono poi interessati molti componenti della giunta comunale, tant’è che l’assessora si sta predisponendo per presentare ufficialmente una delibera in Comune.

Certo, all’inizio di questo percorso, lo spazio individuato dentro l’areale ferroviario era più vasto, comprendendo anche quello dell’area Siberia. Poi, l’emergenza traffico in centro, accentuata dal cantiere di ponte Loreto e dai prossimi lavori in via Garibaldi, ha spinto Stefano Fattor a predisporre un’ordinanza all’interno della quale il parcheggio Siberia dovrà essere reso disponibile per fermare lì le auto in entrata, nel caso che in via Renon i flussi fossero bloccati dalle code. Da qui, la discussione tra i due assessori e la decisione di restringere l’area interessata alla rigenerazione temporanea. Su questa dimensione, è stata poi raggiunta l’intesa tra Rfi e Sta.

 













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