le famiglie

Asili aperti per 11 mesi. La Provincia spinge 

Gli assessori Deeg e Achammer confermano di voler seguire il modello trentino. La Uil frena: «Evitiamo di allungare di un mese il calendario di un settore già stressato»



BOLZANO. «Tenere aperte le materne per 11 mesi all’anno rimane una priorità, oltre che un obiettivo percorribile a medio termine»: lo conferma Andreas Schatzer, presidente del Consorzio dei Comuni, dopo l’incontro di ieri con la Provincia. A favore del nuovo calendario, come ribadito nella riunione, rimangono in prima linea gli assessori provinciali Waltraud Deeg e Philipp Achammer. Il sostegno, numericamente non indifferente, è di tutte le famiglie altoatesine che lavorano. E che nei mesi estivi, ogni anno, non sanno come gestire l’uscita da scuola dei figli. 

L’idea è nata sulla scorta del nuovo modello trentino, che in tempi di pandemia ha pensato a come consentire il reinserimento dei genitori nel mondo del lavoro dopo il lockdown. Una decisione ripetuta nel 2021 e nel 2022. Mentre nel 2023 l’apertura sarà strutturale: Trento diventerà la prima provincia d’Italia con un calendario di 11 mesi. Bolzano sarà la seconda? È presto per dirlo. Perché l’iniziativa è appoggiata da tanti, non da tutti. I sindacati, per esempio. 

La Uil, che ha incontrato l’assessore Giuliano Vettorato, è scettica. «Questa soluzione sarebbe impattante perché andrebbe a tagliare posti di lavoro nel sistema d’offerta odierno», fa sapere il sindacato con una nota, «Inoltre si parlerebbe di scuola o di assistenza? La nostra idea è molto chiara: vogliamo salvare i posti di lavoro, evitando d'allungare il calendario di un settore già stressato, andando ad agevolare con bonus o voucher l’iscrizione dei bimbi alle iniziative proposte. Il costo grava troppo sulle famiglie, che vanno aiutate senza demagogia». Non fa eccezione la Cgil, intervenuta con forza negli scorsi giorni. A differenza della Uil, però, lascia una porta aperta: «Come categoria ci impegneremo per un confronto costruttivo, ma se veramente si vuole pensare a una scuola dell'infanzia aperta 11 mesi all'anno bisogna pensare anche all'assunzione di apposito personale». Allungare di un mese - ovvero luglio - il calendario scolastico dell’infanzia convince invece Federico Giudiceandrea, presidente di Economia Alto Adige. «Al contrario, per me sarebbe la misura più semplice e rapida da adottare per sopperire alla mancanza di personale. Tutti dovrebbero metterci la buona volontà. I vantaggi ricadrebbero sull’intera comunità», ha dichiarato.

 

L’orario prolungato

Nella riunione di ieri, si è discusso anche dell’orario prolungato delle scuole d’infanzia. «Attualmente, con un basso numero di richieste, il servizio non viene offerto», precisa Andreas Schatzer, «Ma si sta lavorando per venire incontro alle famiglie. Un obiettivo che ci siamo posti è quello di garantire l’apertura fino al pomeriggio, attorno alle 17, di almeno un asilo per ogni comune. Come? Spostando i bambini in un asilo, piuttosto che in un altro, in base alle richieste d’orario. È qualcosa ancora in cantiere e ne discuteremo ancora prossimamente». 

È aumentata la necessità di tempi e modelli adatti alle famiglie. «In tutti i passi, sia a breve che a medio e lungo termine, i bambini e i giovani devono essere al centro dell'attenzione», ha concluso Achammer.













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