IL CASO

Attentato di via Cadorna, sul balcone una seconda molotov

Trovata una bottiglia integra: potrebbe essere decisiva per le indagini della polizia. La sostanza contenuta nella bomba ha corroso l’esterno e cancellato tracce organiche. Esclusa per ora la pista politica



BOLZANO. Sono due le molotov lanciate l’altra notte contro Villa Rosa, la palazzina primonovecentesca tra via Cadorna e i campi sportivi del Talvera. Una è quella che ha dato fuoco al balcone del secondo piano, con le fiamme propagatesi al terzo.

L’altra, invece, è rimasta inesplosa sul poggiolo del primo piano. E potrebbe essere questa un elemento determinante nelle indagini della polizia.

I vigili del fuoco hanno infatti rinvenuto sul balcone del primo piano un’altra bottiglia analoga. Integra. Al momento, però, la seconda molotov risulta inutile: anche se sulla sua superficie gli attentatori avessero lasciato impronte, di queste non c’è traccia, come rilevato dalle analisi del corpo permanente dei vigili del fuoco e della polizia scientifica. La sostanza contenuta nella molotov, infatti, ha sporcato l’esterno della bottiglia, e avendo un elevato potere corrosivo ha eliminato qualsiasi sostanza organica valida per le indagini. Solo in un caso la bottiglia potrebbe tornare alla ribalta come elemento dirimente, cioè se si trovassero confezionamenti simili in possesso di un indagato. Esclusa la pista politica. Di indagati per ora non ce ne sono. Si valuta se possa essersi trattato dell’opera di una persona sola o se ci siano più attentatori, che potrebbero aver agito come un commando. I colloqui coi condomini di Villa Rosa farebbero escludere la pista politica cui l’immaginario legato alle molotov potrebbe rimandare, almeno al momento. Sembrano da accantonare anche eventuali screzi, considerati dalla squadra Mobile della polizia un motivo troppo debole per scatenare l’idea di lanciare due molotov contro una casa nel cuore della notte, con tutti gli inquilini immersi nel sonno.













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