Bancarotta, arrestata coppia di albergatori
Per due volte hanno incendiato il «Krone» di Tires. Si nascondevano in Costa Azzurra
BOLZANO. Per ben due volte avevano dato fuoco all'albergo «Krone» a Tires per incassare l'assicurazione. Poi erano scomparsi. Ma i carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal colonnello Andrea Rispoli, li hanno rintracciati a Roquebrune Cap Martin, una città francese vicino a Nizza. Due giorni fa sono stati arrestati Leonardo Giovagnini, 63 anni, e Carla Fosser, 62 anni. La coppia, originaria di Osimo (provincia di Ancona), è nota a Tires. Ma non per la bravura nel gestire un albergo. Entrambi sono conosciuti per i due incendi appiccati all'hotel «Krone», per il buco di 150 mila euro lasciato all'azienda proprietaria e per aver cercato di incassare gli oltre due milioni di euro dell'assicurazione. Leonardo Giovagnini, 63 anni, è stato condannato a quattro anni e sette mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta. Visti i pesanti precedenti, i giudici hanno optato per una condanna dura. La moglie, invece, che controllava l'albergo per conto della «Topsy Snc», deve scontare tre anni e sette mesi per bancarotta fraudolenta, truffa e appropriazione indebita. Secondo i carabinieri del nucleo investigativo, i due avevano provocato due incendi all'interno dell'hotel «Krone» di Tires, l'11 ottobre 2007 e il 14 gennaio 2008. L'ultimo rogo era stato appiccato a 24 ore dalla scadenza della polizza assicurativa sottoscritta con la «Allianza Subalpina» che prevedeva una copertura per 2,1 milioni di euro. La circostanza aveva insospettito sia l'assicurazione sia le forze dell'ordine intervenute sul posto. La società proprietaria dell'albergo era la «Topsy Snc» di cui era amministratrice proprio Carla Fosser. La società, però, era stata dichiarata fallita prima dell'incendio e l'immobile nel centro del paese era stato acquistato all'asta dal Comune di Tires, che ne sarebbe entrato in possesso il giorno dopo il rogo. Dopo il fallimento, la coppia si era prima trasferita a Moena (in Trentino), poi in Svizzera. L'uomo lavorava come lavapiatti in un altro albergo, ma in occasione degli incendi era stato notato nella zona di Tires. Lui, invece, ha sempre dichiarato che si trovava a Brescia al momento del secondo incendio. Fatto sta, che i giudici non gli hanno creduto e hanno condannato entrambi. Qualche settimana fa, infine, i carabinieri hanno scoperto che la coppia - ricercata a tutti gli effetti - si era trasferita a Roquebrune Cap Martin, una località del jet set in Costa Azzurra, a due passi da Nizza. A quel punto, è scattato il mandato europeo e i carabinieri di Bolzano si sono recati presso la frontiera di Ventimiglia. I colleghi francesi li hanno arrestati e poi portati in carcere. Presto verranno estradati in Italia. Per quanto riguarda le indagini, la ricostruzione di quanto avvenuto nei due anni di gestione dell'esercizio da parte di Giovagnini non è stata semplice, dato che gli inquirenti non sono riusciti a recuperare nemmeno i libri contabili relativi all'attività. L'uomo è accusato di aver fatto sparire tutto proprio allo scopo di evitare la ricostruzione degli ultimi mesi di attività nel corso dei quali - secondo gli inquirenti - avrebbe effettuato anche diversi acquisti, pur sapendo che avrebbe portato l'azienda al fallimento, evitando di pagare i fornitori. Se ne sono andati, lasciando un «buco» di circa 150 mila euro.
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