LA COPPIA SCOMPARSA

Benno provò a depistare le ricerche dei cani

È quanto emerge dall’inchiesta. Gli inquirenti non lasciano nulla di intentato per trovare il cadavere di papà Peter. Oggi arrivano i super sommozzatori dei carabinieri

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IL VIDEO - "Il cane ha segnalato qualcosa in un punto specifico"
LE FOTO: Nell'Adige si cerca il corpo di Peter -  Le drammatiche ricerche di sabato 6 febbraio - Ad Ora il ritrovamento del corpo con il gommone. In azione anche gli elicotteri - Simulazioni con i manichini
LA VIDEOSCHEDA Un mese di angoscianti ricerche - Dai sospetti all'arresto
LA PAURA I messaggi di mamma Laura
IL FILMATO La casa del mistero
IL RITRATTO Benno, il lavoro e l'ossessione del corpo - Benno, problemi anche sul lavoro



BOLZANO. I tentativi di depistaggio messi in atto da Benno Neumair nelle ore immediatamente successive la scomparsa dei suoi genitori dimostrano soprattutto un obiettivo: rendere più problematico possibile il ritrovamento dei cadaveri di papà Peter e mamma Laura sperando nell’azione del fiume Adige. È quanto ritengono gli inquirenti, che, dopo aver recuperato il corpo privo di vita di Laura Perselli, non vogliono arrendersi e torneranno alla carica anche nelle prossime ore (con i migliori sommozzatori italiani dell’Arma dei carabinieri di stanza a Genova) per tentare di recuperare anche il cadavere di Peter.

Benno Neumair, dai sospetti all'arresto - La videoscheda

Il giovane è stato arrestato stamane, 29 gennaio. E' indiziato di duplice omicidio e occultamento dei cadaveri. La scomparsa dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli risale allo scorso 4 gennaio

In particolare è emerso che il tentativo di confondere le acque e indurre in errore gli inquirenti è stato messo in atto mirando alle capacità dei cani di ricerca di fiutare tracce importanti delle vittime. In effetti le previsioni di Benno si sono rivelate azzeccate perché già due giorni dopo la scomparsa di Peter e Laura i carabinieri organizzarono delle ricerche in città e sul Renon (dove la coppia aveva un appartamento) facendo ricorso ai cani molecolari. Agli istruttori era parso subito strano che i tre animali utilizzati non fossero stati in grado di indicare una traccia precisa. Partendo dalla «villa dei misteri» in via castel Roncolo 22, uno dei cani prese la strada verso la val Sarentina, un altro verso il centro città, un terzo fece il giro dell’isolato per fare ritorno al punto di partenza. All’epoca non fu trovata una spiegazione precisa a questo tipo di comportamento. Ora dagli atti dell’inchiesta sono emersi altri elementi in grado di sostenere che Benno avrebbe messo a punto un piano di depistaggio che riguardava proprio il probabile utilizzo dei cani. 

Coppia scomparsa a Bolzano, simulazioni con manichini al ponte di Vadena

Accertamenti tecnici nella mattinata di oggi, 28 gennaio, con il lancio dal ponte di manichini nelle acque dell'Adige. Il ponte è quello dove sono state ritrovate le tracce di sangue che i Ris hanno attribuito a Peter Neumair (foto Pablo Acero)

L’esito dell’autopsia su Laura Perselli

Dai primi dati ufficiali dell’autopsia svolta dal professor Dario Raniero dell’Università di Verona giunge la prima conferma importante: Laura Perselli è sicuramente stata uccisa per strangolamento ed il suo assassino le ha tolto la vita utilizzando una corda che può essere assolutamente compatibile con quelle utilizzate per arrampicare in montagna e che Benno Neumair aveva in casa.

Il secondo dato importante è agghiacciante perchè lascia presupporre una meticolosa premeditazione dell’omicidio ed una esecuzione perfetta. Laura Perselli, infatti, non avrebbe avuto neppure il tempo di tentare una reazione per evitare di morire assassinata la sera del 4 gennaio scorso. Sul suo corpo l’anatomopatologo Raniero non ha infatti rilevato alcuna ferita da difesa.

Benno subito dall’estetista

L’eliminazione fisica di Peter Neumair e Laura Perselli sarebbe stata vissuta da Benno, in carcere con l’accusa di doppio omicidio e occultamento di cadavere, come una svolta positiva della sua vita, una sorta di liberazione psicologica.

Al punto che pochi giorni dopo la scomparsa del padre e della madre l’uomo non seppe resistere al desiderio di recarsi dall’estetista per un trattamento di dermopigmentazione.

All’epoca Benno Neumair era ancora un uomo libero. Furono proprio le operatrici del centro estetico bolzanino a riconoscerlo. Non per la sua struttura fisica (molto diversa da quella riportata sui giornali ed in televisione sulla base di fotografie di un paio di anni fa) ma per un particolare che oggi risulta alquanto sinistro: il giovane si presentò utilizzando il cognome della mamma (scomparsa nel nulla solo qualche giorno prima) dicendo di chiamarsi Benno Perselli. Gli appuntamenti con il centro estetico furono due. Negli atti ci sono prove di pianificazione e anche di clamorosi depistaggi.

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Valeria Frangipane

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