Il duplice omicidio

Benno, si allunga ancora la lista delle bugie

Le nuove fotografie smentiscono gli orari che il giovane ha fornito sui suoi spostamenti



BOLZANO. Benno ha mentito anche sugli orari dei suoi spostamenti, quel mattino del 5 gennaio scorso, poche ore dopo l’omicidio dei suoi genitori. Lo hanno rivelato le immagini raccolte dalle telecamere di sicurezza cittadine che la trasmissione “Mattino Cinque”, condotta in studio da Federica Panicucci, ha mostrato in esclusiva.

Nei frame si vede la Volvo V70 guidata da Benno mentre, alle 5.37 di quel martedì 5 gennaio attraversa ponte Roma, diretto verso casa, in via Castel Roncolo, di ritorno da Ora, dove aveva trascorso la notte nell’appartamento dell’amica Martina.

Contrariamente a quanto dichiarato dal giovane, reo confesso dell’omicidio dei genitori, la sosta a casa sarebbe stata tutt’altro che breve. Benno, infatti, ha sempre raccontato di essere rientrato molto presto, di aver preso il cane e di essere uscito quasi subito, per recarsi sul Renon. Una capatina, insomma, tanto rapida da non permettergli nemmeno di accorgersi dell’assenza dei genitori.

«Ho visto che la porta della loro camera era chiusa – aveva raccontato – e ho pensato che stessero dormendo». Ma in via Castel Roncolo, invece, Benno si sarebbe trattenuto ben quattro ore. Un’altra telecamera, infatti, ha inquadrato la Volvo dei Neumair mentre sale verso il Renon alle 9.39.

Cos’è accaduto in quelle quattro ore, all’interno dell’appartamento in cui il trentenne, la sera prima, aveva strangolato il papà e poi anche la mamma?

L’inviato Giammarco Menga ha poi mostrato immagini scattate dagli inquirenti al sedile posteriore della station wagon, dove sono state trovate biologiche delle due vittime, in cui si intravedono una coperta azzurra e una marrone, forse usate per avvolgere i corpi. Nuovi quesiti, insomma, per una vicenda che, nonostante le ammissioni del trentenne, presenta ancora davvero molti lati oscuri.

Il primo mistero riguarda il corpo di Peter, che Benno ha raccontato d’aver gettato nel fiume, ma di cui non è ancora stata trovata traccia. Per questo, alla fine di aprile o all’inizio di maggio, sarà istituita una squadra operativa per condurre nuove ricerche sul fiume. Del team, questa volta, farà parte anche personale della Polizia di Stato.













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