Boccia, scossone sulle finanze

Bolzano. La provincia di bolzano potrà recuperare le competenze primarie indebolite, otterrà un «elenco speciale» all’interno dell’albo dell’ordine dei medici per garantire il lavoro nella sanità...


Francesca Gonzato


Bolzano. La provincia di bolzano potrà recuperare le competenze primarie indebolite, otterrà un «elenco speciale» all’interno dell’albo dell’ordine dei medici per garantire il lavoro nella sanità privata ai medici tedeschi e austriaci che non parlano italiano. ma sui rapporti finanziari con lo stato c’è un annuncio di revisione degli accordi che ha provocato molta agitazione. questa la giornata bolzanina del ministro degli affari regionali francesco boccia (pd). ma prima c’è il «codice» boccia. «qui c’è il mito del governo amico, ma il governo non deve essere amico. io rappresento un governo serio, che ha come obiettivo fare rispettare la costituzione e occuparsi dei problemi dei cittadini. se le domande vengono poste da regioni di colore diverso, questo per me non fa differenza», ha spiegato dopo l’incontro a palazzo widmann con il presidente arno kompatscher. al suo fianco, antonino ilacqua, suo consigliere giuridico, presidente in pectore della commissione dei sei (la settimana prossima partirà la lettera di convocazione). in definitiva boccia, accolto dal commissario del governo vito cusumano, ha proposto alla provincia, quindi anche alla svp, un patto reciproco di serietà e lealtà. da una parte il governo, dall’altra parte chi «lavora insieme a noi agli accordi e lo fa nei tempi giusti, non arrivandoci con blitz notturni. a me piace presentare le norme a mezzogiorno, con la luce e con il tempo disponibile». e dunque, «invito i parlamentari ad evitare i blitz, che non servono a nessuno». boccia è arrivato con molte garanzie sui fronti aperti, forse più di quanto non sperasse kompatscher. al pranzo al laurin, anche i parlamentari dieter steger, julia unterberger, albrecht plangger, renate gebhard e i componenti della commissione dei sei manfred schullian, luca crisafulli, esther happacher e carlo vettori. poi l’incontro con il pd, tra scintille e chiarimenti .

La sanità

La soluzione al problema dei medici tedeschi e austriaci che non conoscono l’italiano sembra definita: attraverso una norma di attuazione e una modifica alla legge provinciale (impugnata) potrà essere istituito un elenco speciale all’interno dell’albo dell’Ordine dei medici dell’Alto Adige: potranno esercitare solo in provincia e nella sanità privata, ma è evidente che potranno anche ricevere contratti a termine nella sanità pubblica.

Le competenze

«Kompatscher può tranquilliZzare gli austriaci», scherza boccia. è la questione delle competenze dopo la riforma costituzionale del 2001. «si è vista una riduzione delle nostre competenze, qualche volta per l'interpretazione di alcuni governi, altre volte per l'interpretazione della corte costituzionale. sta di fatto che oggi le competenze che possiamo esercitare non hanno più lo spessore che avevano nel 1992, quando l'austria rilasciò la quietanza liberatoria all'onu», ha spiegato kompatscher. l'obiettivo è che provincia e governo lavorino insieme per arrivare ad un «ripristino generale, a partire da personale, commercio, urbanistica e previdenza». boccia ha incaricato ilacqua: l’ipotesi è di avere una proposta per la prossima legge di bilancio. lo sfondo è il percorso legislativo per l’autonomia differenziata per veneto, lombardia ed emilia romagna. boccia chiarisce: «la differenziazione tocca le regioni a statuto ordinario, che non saranno mai speciali. ci potranno invece essere effetti virtuosi per le autonomie speciali dalla autonomia differenziata».

I rapporti finanziari

Patti chiari, cordialità, garanzie, ma Boccia se n’è andato lasciando dietro di sé un annuncio di revisione degli accordi finanziari delle province di bolzano e trento con lo stato: «il patto del 2014 esaurirà gli effetti finanziari nel 2022, mentre c’è un impianto che non va in scadenza». sabato sera rovinato per molti. «stiamo semplicemente parlando dei fondamentali...» è quasi sbiancato il senatore dieter steger. «nel 2022 il patto di garanzia passerà a una seconda fase, più dinamica, ma non si esaurisce nulla», spiega il segretario generale eros magnago. si annunciano giornate di chiarimento. ancora boccia: «l’accordo di milano e il patto del 2014 regolano vecchi conti. bisogna pensare al futuro, per rendere competitivo il territorio». in un modo o nell’altro, ricorda boccia, il taglio delle tasse è il tema centrale. diminuisce dunque il gettito della provincia, «e si devono trovare soluzioni». una via indicata è garantire alle “speciali”, la possibilità di debito «virtuoso», mirato agli investimenti, oppure misure di neutralità fiscali. magnago ricorda: «i due accordi garantiscono allo stato circa due miliardi all’anno tra trento e bolzano. migliorarli sì, perché cancellarli? chiediamo una clausola di garanzia: se diminuisce il gettito a causa della minore tassazione, scende anche il contributo allo stato».

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