Il caso

Bolzano, atleta ferito al volto da uno sconosciuto 

Il bolzanino David Montagna se ne stava seduto in un locale cittadino quando è stato colpito da un pesante bicchiere. «Non ho idea chi fosse e non c’era stato alcun alterco». Al San Maurizio gli hanno applicato tre punti di sutura: «Troverò e denuncerò il responsabile»



BOLZANO. Colpito in pieno volto. Colpito e ferito da un pesante bicchiere di vetro che uno sconosciuto gli lanciato in faccia. Senza un perché. Senza che tra i due ci fosse stato alcun alterco. È accaduto l'altra notte in un locale notturno di Bolzano.

Vittima dell’assurdo episodio, il bolzanino David Montagna, 25 anni, sommelier e volto noto nel mondo della pallamano. «Non l’avevo mai visto prima e non ci ho nemmeno parlato – spiega David – ma, all’improvviso, ha preso un bicchiere, me l’ha tirato addosso e poi è fuggito».

Il pesante oggetto di vetro ha colpito sul naso il ragazzo, che ovviamente non ha avuto alcuna possibilità di schivare il “missile”. Risultato: un colpo terribile, sangue ovunque (che ha imbrattato, rovinandoli, maglietta, pantaloni e scarpe per un valore complessivo che si aggira attorno ai 500 euro) e un viaggio in ambulanza al pronto soccorso di San Maurizio, dove i medici gli hanno applicato tre punti di sutura sul naso. Danni li ha subiti anche un occhio la cui sclera si presenta completamente arrossata e che ancora non consente una visione nitida a David. Sette i giorni di prognosi, ma il giovane sommelier ha subito voluto comunque essere presente al lavoro, nella prestigiosa enoteca Alois Lageder.

«I responsabili dell’azienda mi hanno chiesto di tornare a casa – continua David – perché hanno subito capito che con un occhio conciato così non avrei potuto svolgere il mio lavoro». Ma la vicenda non può certo finire così. David, infatti, s’è subito rivolto all’avvocato Enrico Musto, sporgere denuncia contro il suo feritore e, ovviamente, prima ancora per identificarlo.

«Nel locale c’erano alcuni miei amici che l’hanno visto – rivela il ragazzo –, ma c’era anche un fotografo che ha scattato foto per tutta la serata. All’entrata del locale, inoltre, c’è una telecamera di sicurezza e, quindi, non credo sarà difficile dare un nome e un cognome alla persona che, senza alcun motivo, ha deciso di farmi del male e chiedergli i danni. Credo sia importante sporgere denuncia per dire in maniera chiara che certi limiti non devono e non possono essere superati».

Poi una constatazione amara. «Il titolare del locale – spiega – mi ha detto che questi due anni di pandemia hanno trasformato molte persone, facendole diventare prepotenti e spesso violente. C’è un malessere diffuso, insomma, che si trasforma in aggressività».













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