Criminalità

Bolzano: entrano i ladri, ma l’inquilina è in casa  

Il furto in via Cesare Battisti. L’ex consigliere Puglisi Ghizzi: «Sono arrivati nel pomeriggio, mia figlia era in terrazza». Il dolore della famiglia: «Hanno portato via tutti gli oggetti di valore che appartenevano a mia moglie Alessandra»



BOLZANO. Le bande di ladri, specializzate a colpire negli appartamenti privati, non sembrano avere limiti in città. Dopo un primo colpo segnalato lo scorso fine settimanain un caseggiato signorile di via Sant’Osvaldo 89 - furto effettuato nell’appartamento dell’ex consigliera provinciale Eva Klotz - la notte successiva i malviventi sono tornati nello stesso complesso condominiale, costituito da tre palazzine ed hanno rubato circa alla stessa ora della notte, nell’appartamento della giudice del Tar Edith Engl.

Un altro furto - questa volta avvenuto nel pieno pomeriggio - a casa dell’ex consigliere comunale Maurizio Puglisi Ghizzi, che abita con i figli in via Cesare Battisti 34. «Hanno potato via tutti gli oggetti di valore che appartenevano a mia moglie Alessandra, scomparsa a primavera dell’anno scorso. Una cosa così non me la dovevano fare». Puglisi Ghizzi racconta la dinamica. «Quando sono entrati, mia figlia Silvia era sola in casa. Stava prendendo il sole in terrazza e ascoltava musica con gli auricolari. Saranno state le ore 16 del pomeriggio. Non ha sentito nulla ed i malviventi per agire indisturbati hanno chiuso la portafinestra, per lei sarebbe stato impossibile rientrare in casa».

L’ex consigliere fino alle 14 era nell’appartamento.

«Poi sono uscito a fare la spesa. E quando sono tornato non mi sono accorto di nulla. Ho aperto la finestra della camera di mio figlio, che guarda la terrazza, e Silvia mi ha chiesto un bicchiere d’acqua. Quando gliel’ho portato sono passato per la sua camera da letto ed ho visto il cassetto del comodino per terra. Poi ho fatto per girare la maniglia della porta finestra ed uscire in terrazza e l’ho trovata chiusa... allora ho capito. Sono andato subito a vedere se nel cassetto c’erano ancora gli oggetti di valore appartenuti a mia moglie, che venivano conservati da Silvia, ma sono spariti tutti. Si saranno portati via più di diecimila euro di gioielli, ma quel che per me è peggio è il valore affettivo dei preziosi sottratti. Monili di Alessandra, che me la ricordavano e che non vedrò mai più. Spero di recuperarli».

Puglisi Ghizzi racconta che nessuno ha forzato il portone blindato, probabilmente i ladri hanno usato una tessera metallica. «Forse prima di entrare hanno suonato il campanello ma mia figlia non ha sentito. Non si sta sicuri nemmeno in casa la domenica pomeriggio». V.F.













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