la tragedia

Bolzano: giovane donna muore in palestra a 25 anni, donati gli organi

La vittima è Mariaclara D'Apolito, stroncata da un malore. Si era laureata poche settimane fa


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Quando i medici del reparto di Rianimazione del San Maurizio sono stati costretti ad arrendersi, i genitori hanno autorizzato la donazione degli organi. Un gesto di grandissima generosità niente affatto scontato davanti al dramma della perdita improvvisa della figlia, ma la mamma Costanza Giatti e il papà Stefano D’Apolito hanno pensato che molto probabilmente Mariaclara, 25 anni, avrebbe voluto così.

«Questa scelta, per altro non facile e proprio per questo ancora più lodevole - dice Bruno Giacon, primario di Nefrologia del San Maurizio e coordinatore provinciale dei trapianti - ridarà la vita non ad una, ma a più persone in attesa di un organo. Lo scorso anno abbiamo avuto dieci casi in cui i familiari hanno autorizzato la donazione; quest’anno è la prima volta».

Dopo la maturità classica al liceo Carducci, Mariaclara aveva deciso di seguire le orme dei genitori: la mamma Costanza Giatti, figlia del notaio Giancarlo, è giudice di Pace; il papà Stefano D’Apolito è un noto avvocato bolzanino. Il 5 maggio si era laureata in Giurisprudenza a Bologna e aveva subito iniziato la pratica nello studio del padre.

Mercoledì mattina era con lui in Tribunale, impegnata ad imparare i segreti dell’arte forense. La sera, per rilassarsi e tenersi in forma, aveva fatto una puntata in palestra ed è qui che si è consumato il dramma.

La giovane stava facendo alcuni esercizi quando si è sentita male all’improvviso. È stata soccorsa immediatamente dal personale della palestra che resosi conto della gravità della situazione ha chiesto l’intervento del 118. Questione di minuti e sul posto è arrivata un’ambulanza. Poi la corsa in ospedale.

L’esito degli esami cui è stata sottoposta hanno spento subito ogni speranza. Un’emorragia cerebrale, provocata a quanto pare da un aneurisma, non le ha lasciato scampo.

Ai genitori, alle sorelle e ai familiari rimane il ricordo e soprattutto il rimpianto per quella giovane carica di entusiasmo e piena di progetti per il futuro che avrebbe regalato a se stessa e a loro tante soddisfazioni.

Il giorno più bello della sua vita l’aveva vissuto proprio con i familiari e gli amici, che il 5 maggio erano arrivati a Bologna per festeggiare con lei la laurea alla facoltà di Giurisprudenza. Titolo della tesi in Diritto sportivo: “Responsabilità civile del gestore dell’area sciabile attrezzata”.

In un video, girato dallo zio Gottardo, Mariaclara racconta quella giornata indimenticabile che chiudeva un periodo importante della vita, per aprirne un altro fatto di speranze e sogni.

Capelli lunghi scuri ad incorniciare i grandi occhi azzurri, raffinata nell’elegante tailleur ciclamino, è ripresa davanti alla porta dell’aula dove dovrà esporre la tesi. C’è la tensione tipica di questo momento, ma anche la consapevolezza che ormai - vada come vada - è finita.

Quando tutto è concluso e scoppia l’applauso liberatorio di genitori, amici, parenti, Mariaclara è raggiante con la corona d’alloro in testa.

«Mi sento - racconta - leggera, gasata, contentissima, anzi 106 volte (il voto di laurea, ndr) contenta. Sono stata sommersa da cori e abbracci in un’euforia collettiva». Quindi il ringraziamento postato su facebook: «Ovviamente sono ancora lontana dal realizzare, però ci tenevo tantissimo a ringraziare tutte le persone che da mercoledì sera mi hanno dimostrato un bene e un affetto incredibile. Grazie di cuore ai miei amici che da giovedì a domenica non si sono mai stancati di festeggiare e di farmi sentire importante ed amata. Il regalo più grande, che mai dimenticherò, è stata la vostra presenza».

Nel momento più doloroso, ai genitori rimane la piccola grande consolazione che non tutto sia finito, perché il loro gesto di generosità ridarà la speranza ai tanti malati - tra cui molti giovani - di tornare a vivere. Grazie a Mariaclara.

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