Bolzano, nella morsa dei cantieri dall’alba
Proteste e disagi: «Rumore insopportabile e caldo torrido». Si scava da via Fago a via Weggenstein passando per il centro e per Gries. L’ex consigliera comunale Fortini: «Pulizia strade assordante dalle 6 di mattina. Servono regole contro l’inquinamento acustico»
BOLZANO. Per le auto “fracassone” sono scattati i controlli. Firmato: Comando dei vigili. É per i mezzi fracassoni, invece, che Bolzano sembra terra di nessuno. Intese ruspe, cingolati strappa-asfalto, camion di tutte le fogge, avvisatori acustici delle scavatrici. Eppure, come per l’ordinanza comunale alla base della nuova stretta anti mezzi spacca-timpani, anche per i cantieri dovrebbe esistere un protocollo salva orecchie, soprattutto se le attività avvengono all’alba.
La città si trova così schiacciata da tre offensive: i turisti, con traffico e code ovunque; i lavori
stradali, diffusi in ogni dove e a tutte le ore. E infine il caldo: «É possibile che con queste tempe-
rature si decida di stendere asfalto bollente?», obiettava una signora in centro mentre boccheggiava al sole in mezzo a bitume fumigante. In realtà esisteva una via d’uscita. Era stata imboccata dal vicesindaco Stephan Konder quando aveva deciso di spostare in notturna - dalle 19 fin oltre la mezzanotte - alcuni cantieri, tra i quali quello molto invasivo
di via Weggenstein. Niente.
Passato qualche giorno, il cingolato strappa asfalto è comparso con le sue vibrazioni poco dopo l’alba, costringendo a interminabili code le auto, a loro volta soffocate dal senso unico alternato a 35 gradi di temperatura registrata e a circa 40 di percepita. In via Garibaldi il cantiere occupa il settore centrale dell’asse con rumori e lavori continui. Essendo il flusso turistico molto intenso in questi giorni, tutto il quadrante che ruota intorno alle direttrici di penetrazione urbana centrali è sottoposto a fortissima pressione. Scavi anche in piena piazza Walther tra camminamenti sen-
za ossigeno per passare lungo via Alto Adige e ospiti stretti tra le nuove ruspe comparse in mezzo alle panchine fiorite fronte Duomo. Scavi continui anche in via Fago che per la sesta estate consecutiva chiude parzialmente al traffico. Residenti, automobilisti e ciclisti esasperati («non si sa dove passare») anche per i cantieri di via Roma. Insomma piovono proteste da ogni dove. Una è giunta dall’incrocio tra via Zara e viale Venezia, città nuova. «Nella caldaia rovente di Bolzano ci mancava solo il rumore - dice Maria Teresa Fortini - con cento decibel sparati alle 6.20 di mattina dai soffiatori Seab.
Il malumore mattutino degli abitanti è tanto». Ed evoca i tempi, l’ex consigliera comunale 5 Stelle, «quando in Comune si discuteva se vietare rumori inutili e si parlava di porre limiti all’utilizzo di questi mezzi inquinanti sia dal punto di vista delle polveri sottili che del rumore assordan-
te. Al sindaco ed al vice una domanda: dov'è finito il regolamento sull'utilizzo di queste "macchine da disturbo urbano"? Non diceva di non utilizzarli prima delle 7 del mattino?». Dunque esiste un tema in questi giorni: gli orari dei lavori quali, uniti alla calura, stanno facendo saltare i nervi a legioni di bolzanini, costretti a tener chiuse le finestre di casa nelle uniche ore in cui l’aria potrebbe rinfrescare - meglio: non scaldare ulteriormente - le stanze, vale a dire quelle subito dopo l’alba. Ma è proprio allora che si accendono i motori. Stesso combinato disposto caldo torrido-cantieri invasivi, tra via Fago, ormai ostruita da mesi, e lo snodo via Segantini-Pacher-Knoller dove i martelli automatici hanno iniziato a risuonare di prima mattina per la costruzione della pista pedociclabile. Via Palermo è anche soffocata da caldo e cantieri per la po- sa dell’asfalto dopo la installazione delle infrastrutture sotterranee. Forse l’estate - queste estati da transizione climatica non è più l’ideale per i lavori tra le case. Certamente, non lo so-
no gli orari diurni. P.CA.