Cadavere ripescato dall’Isarco 

L’allarme ieri verso le 11. L’avvistamento è avvenuto nei pressi di ponte Palermo. Il corpo sarebbe stato in acqua una decina di giorni Era in avanzato stato di saponificazione. Impossibile rilevare le impronte digitali. Difficile anche ipotizzarne la nazionalità. Oggi l’autopsia



Bolzano. L’allarme è scattato ieri mattina poco dopo le 11: un bolzanino che stava passeggiando con il proprio cane lungo le passeggiate di via Genova ha notato un paio di piedi affiorare dalle acque dell’Isarco. Ad una verifica più attenta è stato anche scorto il busto della persona finita in acqua. Dalla centrale provinciale di emergenza di viale Druso sono stati inviati sul posto in pochi minuti i vigili del fuoco con un paio di pattuglie della polizia. I soccorritori hanno subito capito che per la vittima (individuata all’altezza di ponte Palermo) non c’era più nulla da fare. Una volta ottenuto il nulla osta del magistrato di turno, hanno ovviamente provveduto a recuperare il cadavere scoprendo in pochi minuti che il corpo in questione era probabilmente in acqua da oltre dieci giorni.

Il processo di saponificazione, in atto ormai da alcuni giorni, ha reso completamente irriconoscibile il corpo tanto che non ci possono essere neppure certezze sulla nazionalità di provenienza.

L’ipotesi più probabile (ma si tratta di una ipotesi) è che il cadavere appartenga ad un nordafricano sui 25-30 anni di cui però non si conosce nulla. Anche il volto è completamente irriconoscibile a seguito del processo di saponificazione in atto e per lo stesso motivo non è stato possibile neppure rilevare le impronte digitali. Non sarà facile dare un nome ai resti umani recuperati dall’acqua. A seguito della forza della corrente dell’Isarco è molto probabile che il cadavere sia stato a lungo trascinato contro massi e arbusti. In effetti il corpo della vittima è stato trovato senza vestiti ad eccezione di un paio di pantaloncini rimasti ancora al cadavere in quanto la vittima indossava una cintura.

Per oggi è stata fissata l’autopsia dalla quale gli inquirenti sperano di ottenere qualche indicazione in più sia sulla nazionalità della vittima sia sulle possibili cause di morte.

Viste le condizioni del cadavere non sarà comunque facile capire se la vittima sia rimasto vittima di aggressioni o ferimenti prima di finire in acqua. La speranza è che sia possibile riscontare l’eventuale presenza di acqua all’interno dei polmoni, particolare che dimostrerebbe che la tragedia sia avvenuta per annegamento.

Si cercherà anche di ottenere indicazioni preziose sulle condizioni dell’uomo al momento della tragedia, cioè se fosse sotto l’effetto di bevande alcoliche o di droga. Nei giorni scorsi alla Questura di Bolzano non erano state segnalate denunce per persone scomparse. Per il momento gli inquirenti non si sbilanciano su quanto possa essere avvenuto. E’ troppo presto per prediligere una pista rispetto ad un’altra. Potrebbe anche trattarsi di un incidente e, dunque, di una di una disgrazia. MA.BE.

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