La protesta

Caos mensa all’ex Alimarket, 40 senzatetto restano fuori

In via Gobetti i pasti sono 90, ma l'altro giorno si sono presentati in 120. Molti mangiavano in piazza Verdi e in via Roma. Chiedono cura nell’igiene e nella dieta. L'assessore Juri Andriollo: «Sono arrivati all’improvviso. Ho sentito la Croce Rossa e rimedieremo»



BOLZANO. Quaranta persone senza un pasto. «La Croce Rossa a noi non pensa», protestano i primi quindici lasciati fuori dal cancello in fondo a via Gobetti, un cortile cucito tra la ferrovia e la zona industriale. L’ex Alimarket. Una volta mangiavano grazie alla San Vincenzo, prima in piazza Verdi, poi in via Roma, ma oggi per avere un pasto vengono qui, nella struttura gestita dalla Croce Rossa. «Sono arrivati all’improvviso, inaspettatamente», replica l’assessore Juri Andriollo. È probabile che stavolta si siano dati convegno davanti al cancello del centro diurno pur sapendo che di buoni pasto per loro non ce ne saranno. «Quanti biglietti hai dato, oggi?», chiede un uomo all’addetto all’ingresso. «Novanta», la risposta. Il primo lancia un’occhiata: «Visto?».

Che sia una protesta organizzata o no, il disagio non è nulla di “costruito”. Qui tutti chiedono l’anonimato: niente nomi, niente foto. «Si pranza alle 13.30, si cena alle 20.30 – racconta un uomo che usufruisce del servizio di emergenza freddo –. A colazione ci danno un tè e due biscotti, a pranzo una pagnotta, due pizzette o un po’ di pasta e l’insalata, a cena una zuppa. Niente proteine. Non un giornale, eppure a diversi di noi piacerebbe potersi informare. Gli armadietti sono sprovvisti di chiave. Bagni e docce sono inadeguati per 90 persone».

Questione Covid. «Per dormire qua – spiega uno di loro – servono il green pass e un test. Io sono vaccinato. Avevo fatto l’antigenico mettendo insieme 15 euro, poi mi hanno detto che no, serviva il Pcr. L’avessi saputo prima. E allora l’ho fatto, all’ospedale, un mese fa. Ma i risultati sono arrivati dopo cinque o sei giorni e nel frattempo non ho potuto usufruire del servizio. Ma soprattutto, ieri (giovedì, ndr) sono arrivate qui le ambulanze. Hanno portato via 15 persone, tutte col Covid, due sicuramente con sintomi gravi. Noi intanto dobbiamo mangiare dove hanno mangiato loro».

Qui l’assessore Andriollo replica secco: «Macché 15. Parliamo di pochissimi casi isolati, alcuni al Conte Forni e pochi altri all’ex Alimarket, mandati a Colle Isarco. Offriamo tamponi direttamente in loco: l’Azienda sanitaria ci ha già fornito 500 test antigenici, poi al bisogno potremo chiederne altri».

Alle 13.36 arriva un gruppo di uomini senza fissa dimora. Età media quaranta, cinquant’anni. Fanno qualche passo oltre il cancello. Non ci sono più biglietti, dice l’addetto all’ingresso. Il gruppo, circa 15 persone, fa marcia indietro. «E ora che cosa dovremmo fare? Andiamo a rubare al Despar? Scippiamo qualcuno? Siamo criminali, noi?»

Rimpiangono il Vinzibus, il camper della San Vincenzo. Chiusa l’esperienza all’ex distributore di via Verdi, la San Vincenzo ha provato a insediarsi nella zona attigua a ponte Druso, ma senza successo. Quindi ponte Roma. «Non possiamo più distribuire i pasti sulla strada – dice il vicepresidente, Roberto Santimaria – Noi avremmo continuato volentieri, pure se certe volte era avvilente dover raccogliere da terra tutti i rifiuti lasciati dopo il pasto. Per chi usufruiva del Vinzibus oggi c’è un servizio di distribuzione pasti in via Cappuccini, o anche al Conte Forni. La Croce Rossa saprà bene quanti pasti ordinare».

Infatti è così. Andriollo prosegue: «Normalmente all’ex Alimarket mangiano 90-95 persone. Oggi se ne sono presentate 120, all’improvviso e in maniera imprevista. Insieme al responsabile della struttura abbiamo convenuto di preparare pasti in più per domani (oggi per chi legge, ndr), sempre che queste persone si presentino e la Croce Rossa non debba buttare via pasti». L’assessore smentisce la protesta sulla qualità della dieta proposta. «Parliamo di persone che non hanno altre fonti di sostentamento, quindi vengono dati loro pasti commisurati alle loro specifiche necessità energetiche, in funzione di analisi fatte con nutrizionisti». S.M.













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