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Carovita, in Alto Adige la spesa costa troppo: ecco come si può risparmiare 

Mille modi per salvarsi nella giungla dei rincari. Le voci preoccupate dei clienti all’uscita dei supermercati: c’è chi fa lo slalom fra i punti vendita, chi ha eliminato dei prodotti, quasi tutti fanno la raccolta punti e usano le card 


Paolo Tagliente


BOLZANO. Nella ricca e costosa Bolzano sempre più persone sono costrette a correre ai ripari. I prezzi. Prezzi già altissimi e in costante ascesa, che rischiano di far saltare il bilancio familiare di molti cittadini. Per questo, andare a fare la spesa è ancora più difficile e anche chi, fino a poco tempo fa prestava poca attenzione ai centesimi, ora ripone i prodotti nel carrello dopo averne valutato con attenzione costi e convenienza di ogni singolo prodotto.

Abbiamo fatto un rapido viaggio all’esterno di alcuni supermercati del capoluogo per capire quali strategie applichino i consumatori per cercare di ridurre le spese.

In particolare, abbiamo rivolto le nostre domande alle persone più anziane, spesso costrette a dover fare i salti mortali per tirare avanti con pensioni “leggerissime”, ma proprio tra loro abbiamo riscontrato le maggiori difficoltà ad esporsi e a raccontare le loro difficoltà quotidiane, forse trattenuti da un comprensibile pudore. C’è chi si è messo d’impegno e ha iniziato una metodica opera di controllo e confronto dei prezzi nei supermercati più vicini, raccogliendo tutti i depliant con le offerte a tempo applicate nei vari punti vendita. Raccolta punti e carte sconto sono spesso gli assi vincenti. E così, alcuni pensionati passano le mattine a fare la spola tra i negozi.

«Unisco l’utile al dilettevole e cammino un bel po’», spiega una signora, «Acquisto la verdura qui, le fettine di manzo là, il tal detersivo in offerta in un altro negozio e via così». Una cliente dal sorriso solare e gli occhi vispi racconta: «Mio marito mi aspetta in strada con le borse e, ogni volta, prima di entrare in negozio, do a lui le cose che ho comperato poco prima. Cinque o dieci euro risparmiati ogni volta sono un piccolo tesoro, alla fine del mese». Tra questi c’è anche Koute Makhtar, dipendente di un istituto di vigilanza: «Acquisto gran parte delle cose in un supermercato del centro, ma per la frutta e la verdura mi rivolgo al punto vendita di un discount. I prodotti sono buoni e più convenienti».

Tra gli anziani c’è anche chi vive da solo e si ritrova ad avere gli stessi problemi dei giovani single. «Io sono vedovo da anni», spiega un arzillo signore mentre sale in bici, «Su un certo tipo di prodotti, trovo confezioni troppo grandi per le mie esigenze. Ora, con questi prezzi, devo stare attento, perché non mangio molto e c’è il rischio che certi alimenti scadano. Sarebbero soldi buttati via, insomma, e non posso permettermelo. Ho anche smesso di comperare ananas, banane e diversi altri frutti: troppo costosi». Annalisa Baga non è single ed è madre di una bimba in tenera età, ma anche lei fa la spesa ponendo attenzione a non acquistare quantità eccessive di prodotti: «Da sempre comperiamo prodotti “bio” e sto comunque molto attenta alla composizione di ogni alimento, anche utilizzando un’app che scansiona il codice a barre della confezione, rivelando che tipo di sostanze sono presenti nell’alimento. Si tratta di prodotti che un certo costo lo hanno sempre avuto, insomma. Per questo, per evitare il rischio di acquistarne in eccesso e poi di doverne gettarne una certa quantità, ora preferisco fare la spesa più spesso, ma acquistando meno».

Per qualcuno, quindi, pagare un po’ di più per prodotti di alta qualità non è ancora un problema, ma c’è una maggior attenzione a quelli che potrebbero essere sprechi. Costosi sprechi. «Stavo facendo notare a mia figlia i prezzi che ha raggiunto il pane – commenta ridendo una signora, all’uscita da un supermercato del centro storico – che ora costa come le torte e i dolci. Consola il fatto che il pane raffermo, a differenza dei dolci, può avere mille utilizzi».

Per la cronaca, in meno di un anno, il prezzo del pane ha fatto registrare un incremento attorno al 30 per cento. E spesso, come accade un po’ in tutti i settori, la componente speculativa ha un ruolo importantissimo in questi rincari. Tra le dolenti note ascoltate nella giornata di ieri, ci sono quelle liete che arrivano da Flaminia Pavia e Antonio Chitano, giovane coppia in vacanza in Alto Adige. «Stiamo attenti a ciò che comperiamo, è ovvio – spiegano – ma dobbiamo dire che stiamo vivendo un momento particolare: fino a poco tempo fa, eravamo due studenti con davvero poche disponibilità, ma adesso, che lavoriamo entrambi, possiamo fare la spesa con un altro spirito e fare acquisti ci piace».













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