Ciclabile “direttissima” dal centro a Bolzano sud
In arrivo una nuova pista. Una lunga linea asfaltata, a due corsie, inciderà sulla sponda sinistra del fiume Isarco di fronte a quella ormai storica sull’altra riva. A breve il via ai lavori
Bolzano. É in arrivo la direttissima. Non è un treno perchè è una pista. Ed è ciclabile. Correrà dal centro a Bolzano sud. Dritta come un fuso, lungo le sponde dell’Isarco. Doveva partire da un po’, il Covid la farà avviare con qualche mese di ritardo ma il tracciato è stato definito, come pure il progetto. Una lunga linea asfaltata, a due corsie, che inciderà sulla sponda sinistra del fiume di fronte a quella ormai storica sull’altra riva. Perchè la direttissima e perchè adesso? La prima ragione è urbanistica. Ci voleva un raddoppio delle piste. Ma soprattutto la possibilità di muoversi in una situazione non precaria, come invece accade oggi se, lasciata la "classica " ciclabile verso Don Bosco, si prova ad infilarsi nella zona di ponte Roma e poi introdursi lungo viale Trento.
Perchè adesso? «Sono cambiate le esigenze di tanti nostri cittadini - spiega l`assessora Marialaura Lorenzini, principale sponsor politico della questione - che sempre più spesso si trovano a lavorare negli uffici e nelle aziende della Zona». In effetti Bolzano sud è ormai un polo occupazionale straordinariamente sviluppato. Ci entrano almeno diecimila persone al giorno. Ma è soffocata dal traffico. Una direttissima dedicata ad un mezzo alternativo all`auto significa il dimezzamento dei tempi di percorrenza dal centro al luogo di lavoro. Già adesso, nelle ore di punta ci si impiega di media 13 minuti dal centro storico alla Zona oltre via Galilei: in auto 20 minuti sono all`ordine del giorno. Ma si tratta, sempre oggi, di procedere su una direttrice che porta preferibilmente a ovest della Zona, lungo un asse che conduce in particolare ai quartieri e a Don Bosco più che alle aziende. E al ritorno, per chi volesse raggiungere il centro e piazza Verdi, si tratta di affrontare un percorso di guerra tra salti di quota, aggiramenti di semafori lungo viale Trento, saliscendi lungo il fiume e salite verso i ponti. Si tratta, in sostanza, di eliminare i percorsi promiscui giungendo così ad offrire un asse privilegiato che sia anche concorrenziale ai mezzi privati a benzina. Detto impropriamente, ma i tempi ormai sono cambiati anche nella percezione di questi argomenti, il nuovo tracciato ciclabile progettato può svolgere la funzione di una tangenziale dei sogni per la viabilità ordinaria rispetto alla vecchia, vecchissima arginale. E con buone possibilità di anticipare i tempi dei vasti progetti di scavo del tunnel sotto ponte Roma o del riutilizzo di via Grandi in alternativa a via Galilei. In sostanza, la direttissima accorcia i tempi e i chilometri, va via dritta e connette due parti di città che ormai sono giunte ad equivalersi sia come numero di possibili abitanti che di frequenza dei percorsi. La direttissima, anche progettualmente, avrà un percorso autonomo, rispetto a quello già disegnato della rete "Ciclopolitana" e dunque un iter dedicato. Resta in piedi, dunque, l`evoluzione urbanistica di quest`ultima che tratta delle piccole connessioni tra le lunghe piste di collegamento tra quartieri e i brevi tratti che collegano queste ultime a luoghi sensibili come scuole o centri sportivi.
Una volta concluse le congiunzioni, si potrà, soprattutto i giovani, arrivare sui banchi senza usare l`auto o lasciare le sicure ciclabili per affrontare percorsi promiscui con il traffico ordinario. Dunque in maggiore sicurezza. Stesso trattamento protettivo avrà, infine, la direttissima. Con barriere e illuminazione.