Ciclabili, rivoluzione appena iniziata 

Il programma del Comune. Terminata la «bidirezionale» in via Roma, a novembre il via ai lavori per il ponte Mila e quindi quello Salewa-Fercam A fine anno arriverà anche la novità in corso Libertà (primo lotto a due direzioni). Nuove tecnologie per mettere in sicurezza le intersezioni


Paolo Campostrini


Bolzano. Con una sorta di autostrada a due corsie al posto della pista in via Roma, la rivoluzione ciclabili non si è conclusa: è appena iniziata. Perché adesso, per cominciare, si sale sui ponti. A fine novembre si inizia con il "Mila", quell'attraversamento leggero che scavalcherà l'Isarco per connettere la città alle sue estreme propaggini su via Innsbruck, bypassando ponte Campiglio. Poi, il ponte sull'asse Salewa -Fercam per ricucire la periferia opposta spaccata anch'essa dal fiume e agevolare le due ruote che, da ovest, entrano in Zona. Nel mentre, sono in arrivo i nuovi tratti di ciclabile in corso Libertà, via Merano e Ponte Adige. Con in parallelo la cantierizzazione delle intersezioni da percorrere finalmente in sicurezza nei quadranti di via Roma, via Resia e via Claudia Augusta con le loro fuoriuscite sulle strade laterali. «È un piano di portata mai vista», butta lì con orgoglio l'assessora Lorenzini. Che ha fatto elaborare là calendarizzazione dai suoi uffici. Un dossier che sembra una enciclopedia. Ma che, riassunto nella sua agenda essenziale, è questo, finalmente messo nero su bianco: 1) i ponti: a fine novembre 2019 quello Mila e a inizio 2020, dopo l'atteso via libera dell'A22 per utilizzare il sottopasso autostradale, il ponte Salewa-Fercam; 2) fine ottobre 2019, ciclabile di completamento di Ponte Adige; 3) fine 2019 primo lotto corso Libertà bidirezionale ( come in via Roma); 4) fine 2019 espropri pista ciclabile via Merano con avvio inizio 2020; 4) 30 novembre 2019 "suddivisione netta tra verde e rosso" nel semaforo che fa intersecare auto e bici in piazza Mazzini, decisa dopo l'incidente con l'autoarticolato; 5) novembre 2019 avvio del cantiere per la messa in sicurezza delle intersezioni piste - strada e dunque due ruote - quattro ruote, partendo dal percorso protetto via Palermo-via Dalmazia nel quale saranno immessi led per l'illuminazione e altre novità tecnologiche; a ridosso nel tempo, partenza ad inizio 2020 di altre otto intersezioni in sicurezza.

Quali novità tecnologiche assessora? «Molte, oltre alla nuova illuminazione. Un fondo più funzionale, nuova segnaletica e, in particolare, una banda rumorosa per allertare i ciclisti». In sostanza: una asfaltatura capace, per la sua interna composizione, di "risuonare" in modo molto avvertibile quando è in arrivo un'auto o un camion nell'intersezione stradale. Questa della massa in sicurezza delle rotonde è un progetto tutto interno a quello, più complesso, della ciclopolitana del cui arrivo siamo stati avvertiti, in modo molto visibile, dall'installazione delle griglie per le bike elettriche in "sharing", in condivisione pubblica. Così che i lavori, che ora saranno avviati con una scansione molto fitta, riguarderanno queste intersezioni: via Vicenza -via Roma, via Roma- via Claudia Augusta, via Resia -Arginale, ponte Palermo -arginale, via Buozzi- via Volta, via Buozzi-via Ebner nella nuova Zona industriale oltreché la già citata intersezione protetta via Palermo -via Dalmazia.

All'interno di queste riforme viabilistiche per aumentare le possibilità di convivenza virtuosa tra biciclette e automobili anche la nuova sincronizzazione dei semafori. Che sarà una operazione diffusa su gran parte della rete ma che vivrà il suo esordio, di molto sollecitato dopo il dramma della ciclista finita sotto le ruote del Tir, in piazza Mazzini. «Non è possibile che il verde scattasse finora nello stesso tempo per i mezzi che devono svoltare il corso Libertà da corso Italia e per i pedoni e i ciclisti che aspettano di attraversare il corso» era subito sbottata l'assessora. Che, dopo un vertice col sindaco Caramaschi, Ivan Moroder e il comandante dei vigili, ha deciso di partire proprio da quella piazza con una inedita sincronizzazione semaforica. «Ci sarà una suddivisione molto netta tra il verde per le bici e quello per le auto», promette la Lorenzini. Dunque tempi diversi per i diversi mezzi in attesa del via libera. Con la conseguenza pratica dell'eliminazione del pericolo che gli autisti dei mezzi più pesanti siamo vittime di quell'«angolo cieco» che impedisce loro di controllare il contesto fino alla conclusione dell'operazione di svolta. La rivoluzione ciclabili si muoverà dunque, nelle prossime settimane, su due fronti e due filosofie d'impiego: la costruzione di piste quasi tutte ormai bidirezionali con i ponti di attraversamento a loro dedicati e, dall'altro versante, una complessa operazione di messa in sicurezza dei punti più pericolosi di quelle esistenti. Con termine, per tutti, entro il 2020.















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