BOLZANO

Ciclisti, 728 multe in un anno. Caramaschi: troppi indisciplinati 

In 115 sorpresi in senso vietato nel 2023. Sanzionati 61 bolzanini senza luci, 57 guidavano col cellulare.  Monopattini, 52 multati perché trasportavano un'altra persona. Il comandante della municipale Piras: «I controlli sono importanti e li aumenteremo, ma i cittadini devono conoscere le regole»


ALIOSHA BONA


BOLZANO. «Ogni giorno vediamo gente contromano o di notte senza luci, per non parlare del mancato utilizzo del casco. Una buona parte dei ciclisti bolzanini pensa di poter fare ciò che vuole in strada. Invece una bici equivale a una macchina. Gli appelli e le sanzioni evidentemente non bastano: aumenteremo i controlli». Durissimo il sindaco Renzo Caramaschi. Si trova a commentare numeri, quelli delle multe alle biciclette, che incrementano di anno in anno: sono 728 le persone sanzionate in sella nel corso del 2023, in aumento rispetto al 2022 quando erano state 682.

Le infrazioni

La mano pesante della Polizia municipale colpisce soprattutto chi transita in senso vietato (115 multe). Mentre sono raddoppiate le sanzioni nei confronti di chi occupa il marciapiede, destinato ai pedoni, con la propria bicicletta: un totale di 122 ammende. La sensazione è che alcuni ciclisti pensano di appartenere a un altro codice della strada: «E quando glielo fai notare ti rispondono pure a modo», prosegue Caramaschi, «Basta camminare in strada per pochi minuti e se ne vedono di tutti i colori. Il rischio è che facciano male a loro stessi, ma soprattutto a chi li sta attorno. Per questo è importante munirsi di una buona dose di autoprotezione e non fidarsi del prossimo: noto un eccessivo ottimismo nei confronti degli altri, banalmente anche in un attraverso stradale». Di tragedie sulla bici se ne contano diverse in questi anni a Bolzano: da Sestilio Telloli, il novantenne investito in viale Druso da un autobus un mese fa, sino a Margherita Giordano, l’insegnante morta nel novembre 2022 all’incrocio di piazza Mazzini.

In 61 lo scorso anno sono stati multati perché sprovvisti di luci nelle ore notturne, mentre 70 bolzanini hanno ricevuto una sanzione dopo essere passati con il semaforo rosso. Le multe per l’uso del telefonino in sella alla bicicletta sono raddoppiate: 57. In due sono stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza alcolica.

L’attività dei vigili

«Facciamo tanti controlli ogni giorno e li potenzieremo nel corso dell’anno. Si tratta di un’attività fondamentale per la sicurezza stradale, ma facciamo affidamento anche sul fatto che i cittadini siano a conoscenza delle regole», conclude Fabrizio Piras, comandante della Polizia municipale. I vigili urbani sono impegnati ogni anno, all’interno delle scuole elementari e medie, con 500 ore di educazione stradale. Vengono spiegati i pericoli principali, i rischi e il significato dei cartelli stradali. Infine viene data loro una sorta di patente simbolica per transitare sulle piste ciclabili. Per non parlare dei tanti appelli e delle numerose campagne di sensibilizzazione.

I monopattini

Nel bilancio complessivo dello scorso anno balzano all’occhio anche i monopattini, sempre più mischiati alle biciclette lungo le vie ciclabili. Anche loro incorrono nelle multe, oltre un centinaio nel 2023: in 52 sono stati sanzionati per aver trasportato un’altra persona con il proprio mezzo. Qualcuno è stato addirittura beccato con due persone a bordo. In 26 sono stati sorpresi dalla Polizia municipale senza giubbotto o bretelle retroriflettenti nelle ore notturne, mentre in 44 erano senza casco e quindi multati.

Recentemente le norme sono state inasprite: per chi circola senza assicurazione è prevista una sanzione da 100 a 400 euro, mentre per chiunque possiede un monopattino privo di indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote viene comminata una multa da 200 a 800 euro. Nonostante ciò persiste la perplessità di molti cittadini sulla sicurezza del monopattino (gli incidenti, anche lievi, sono quasi all’ordine del giorno). È un mezzo in continua espansione, anche se Bolzano rimane tra i pochi capoluoghi italiani a non essere dotato di un servizio di “sharing”.

 













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