Conservatorio, due ipotesi per il trasferimento 

Aperte le buste. Il Monteverdi deve spostarsi temporaneamente per i lavori di ristrutturazione in piazza Domenicani. Al vaglio due soluzioni: una a Bolzano Sud, l’altra in via Weggenstein


Paolo Campostrini


Bolzano. Il conservatorio si prepara a cambiar casa. «Lo dobbiamo fare, anche se a malincuore, perché il bellissimo posto dove stiamo adesso ha bisogno di essere restaurato» dice Giacomo Fornari, il direttore. Tuttavia, i segnali di invecchiamento di moltiplicano, dunque i tempi stringono. Così, l'altro giorno, sono state esaminate le proposte di ricollocazione in campo con l’apertura delle buste.

Le diverse ipotesi

Non ci sono ancora conferme ufficiali ma le opzioni sarebbero due, una in centro ed una in periferia. La prima riguarderebbe un immobile posto lungo via Weggenstein, nell'area di pertinenza dell’Ordine teutonico, probabilmente lo studentato, con l'aggiunta di un annesso; la seconda un quadrante nei pressi del Centrum, a Bolzano sud. Ambedue le soluzioni sono compatibili con quasi tutte le attività del Monteverdi. Che sono complesse, poste come sono sul piano sia della didattica che dell’esecuzione.

Il nodo auditorium

Il “quasi” è d'obbligo perché l'articolazione interna delle strutture sembra impedire la presenza di una grande sala concerti. La quale costituisce, in piazza Domenicani, uno snodo strategico rispetto al dispiegamento del ruolo dell'istituzione musicale, dalla possibilità di ospitare grandi concerti fino a giungere all'evento Busoni. Ecco la ragione per cui, una volta deciso per una delle opzioni in campo, per l’auditorium si sta pensando ad una soluzione flessibile, come la possibilità di individuarlo in un altro luogo, anche staccato dalla sede principale del Monteverdi. Certo, si tratta di uno scenario temporaneo. Una volta iniziati i lavori, il conservatorio avrà di fronte dai quattro ai cinque anni per veder conclusi i propri lavori di riqualificazione. Ma con i ritardi già accumulati tra procedure e Covid, i tempi di attesa potrebbero dilatarsi. Ecco la ragione che starebbe alla base anche dello sdoppiamento logistico tra aule di lezione, strutture amministrative e sala concerti. Trovare una struttura da riconvertire in grado di ospitare entrambi, sarebbe come cercare l’ago in un pagliaio nel panorama immobiliare bolzanino. E i vertici del Monteverdi stanno ragionando insieme alla Provincia sulla incompatibilità tra i tempi di questa ricerca e le esigenze pratiche degli studenti e del corpo docente. Si tratterebbe di un compromesso in grado così di conciliare elementi pressanti della didattica con la possibilità di organizzare gli eventi in agenda. Certo, questo percorso è solo agli inizi. Sarà compito dei funzionari provinciali e dei responsabili del conservatorio esaminare le proposte di ricollocazione in campo scandagliando al loro interno tutte le possibilità per garantire un normale funzionamento dell'istituzione. Dalla suddivisione degli spazi, all'acustica, al contesto interno ed esterno, al rapporto con le altre presenze immobiliari. E poi i costi e la tempistica. La soluzione di via Weggenstein garantirebbe la prosecuzione di una collocazione in centro del conservatorio ma quella a Bolzano sud, a sua volta, potrebbe essere in grado di aprirsi ad una logistica più flessibile.

La facoltà di musica

Nel mentre, tra conservatorio stesso e Unibz stanno proseguendo i contatti in vista di un ingresso a pieno titolo del Monteverdi nella rete accademica in quanto facoltà di Musica. Percorso avviato da tempo ma che, negli ultimi mesi, pare essersi rallentato, tra problematiche legate alla pandemia e nuove urgenze anche in termini di finanziamenti da mettere in campo. Ma in piazza Domenicani assicurano che tra breve la progressione delle trattative, che sono complesse e sicuramente per gran parte inedite inserite come sono in un quadro giuridico nuovo, riprenderà per potersi concludere così come auspicato sia dal rettore Lub Paolo Lugli che dal direttore Giacomo Fornari. In conclusione: il 2021 sarà un anno di grandi cambiamenti per la musica bolzanina, che non ha nessuna intenzione di fermarsi.













Altre notizie

Attualità