Consiglieri, il più ricco è Ploner
Le dichiarazioni 2019 sul 2018. Il presidente Kompatscher scivola dalla seconda alla ottava posizione. Il primo italiano si riconferma Urzì In totale i consiglieri provinciali hanno dichiarato redditi lordi imponibili per 3,54 milioni di euro. Per molti l’entrata in politica significa più soldi
Bolzano. Esattamente come si poteva ricavare dalle dichiarazioni dei redditi 2018, anche considerando i 730 del 2019 il più ricco dei consiglieri provinciali altoatesini è l’ex primario di Vipiteno oggi in pensione Franz Ploner (Team K), con un reddito imponibile di poco superiore ai 200 mila euro lordi. A seguire il collega di partito Josef Unterholzner, imprenditore, cui riesce il capolavoro di passare da penultimo assoluto (con 2.946 euro dichiarati nel 2018) al secondo posto assoluto (165.697 euro nel 2019). Scivola invece dalla seconda all’ottava piazza il presidente Arno Kompatscher (Svp), che passa da 178 mila a 131 mila euro. Per reddito dichiarato, il primo consigliere di lingua italiana risulta Alessandro Urzì (Aanc) con un imponibile di 132 mila euro, mentre Andreas Leiter Reber (Freiheitlichen) si conferma all’ultimo posto ma passa da un reddito zero a 14.125 euro. Frutto dei primi nemmeno due mesi di consiliatura a seguito delle elezioni nell’autunno 2018.
Per trasparenza, e per rispettare le norme vigenti, il consiglio provinciale ha pubblicato sul proprio sito istituzionale le dichiarazioni 2019 sui redditi 2018. A rigore, e per chiarezza, ci sarebbe da aspettarsi una tabella, che riportasse i dati salienti di ciascun consigliere. E invece, il consiglio si limita al minimo sindacale: in quattro cartelle compresse si trovano i pdf dei 730 integrali di tutti i 35 consiglieri. Ergo, scàricati le cartelle, decomprimile, apri i 35 file, scorri decine di pagine di 730, scova i corrispettivi. Servono ore, ma alla fine ecco i risultati con cui costruire una tabella. In totale, i consiglieri hanno dichiarato redditi imponibili complessivi per 3,54 milioni di euro. In media, 101.203 euro e rotti. Prendendo questa media come riferimento, 16 consiglieri stanno sotto, 20 sopra. Fra quelli che stanno sopra, i più ricchi sono i consiglieri provinciali storici. Ossia, che erano consiglieri anche prima delle elezioni dell’autunno 2018. Pure per questo registrano redditi superiori a quelli di altri colleghi, che per dieci mesi, da gennaio a ottobre 2018, hanno dichiarato solo i loro redditi da lavoro extra-politico. Tradotto: con l’elezione, per più di qualche consigliere i redditi sono destinati a salire, per allinearsi a quelli della parte superiore della classifica. Un altro aspetto da considerare sono gli assessori storici, scesi in classifica: Kompatscher da secondo a ottavo, Achammer da terzo a tredicesimo, Deeg da quarta a quindicesima. È il frutto, anche, della nuova normativa approvata tre anni fa. Ai consiglieri, infatti, vanno 10.500 euro lordi al mese. Oltre a ciò, assessori, vicepresidente e presidente percepiscono un rimborso spese, che però non costituisce base imponibile: 4600 euro al mese al presidente, 4.100 al vice, 3.600 agli assessori. DA.PA