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Cooperative di via Cadorna a Bolzano, ennesimo rinvio di un anno

L’udienza prevista a novembre è slittata ad ottobre 2022. Per le 52 famiglie in attesa una nuova beffa: dal 2014 stanno aspettando di costruire


Mario Bertoldi


BOLZANO. È un Natale dal sapore di beffa quello che si apprestano a vivere 52 famiglie bolzanine che dal 2014 attendono di poter costruire in cooperativa l’appartamento che avevano progettato sul terreno di via Cadorna ove erano disponibili da anni alcuni campi da tennis. L’ennesimo ricorso in sede amministrativa avviato da alcuni vicini avrebbe dovuto essere discusso dal Consiglio di Stato entro il mese scorso.

In realtà, a seguito di alcuni problemi burocratici sulla presenza di un giudice altoatesino espressamente previsto nel collegio per le cause riguardanti la provincia di Bolzano, l’udienza -originariamente prevista nel marzo scorso - era stata in seguito fissata nel novembre 2021 ed ora è stata ulteriormente rinviata a ottobre 2022. Considerati i tempi medi di attesa di una sentenza a livello di Consiglio di Stato, i lavori del cantiere rimarranno probabilmente bloccati sino alla primavera 2023.

Le cooperative coinvolte sono due: la “Laurino” e la “Wolke 07”. Gli interessati che in quanto soci delle cooperative hanno sinora impegnato circa 200 mila euro a testa per l’acquisto del terreno (pagato complessivamente 9 milioni di euro) si trovano a vivere un vero e proprio incubo senza fine, nonostante l’amministrazione comunale abbia per ben tre volte confermato la licenza edilizia che avrebbe dovuto permettere il via alla costruzione. In realtà nell’area prevista per la costruzione (sulla base del progetto edilizio per il ceto medio approvato da Comune e Provincia) c’è solo l’enorme scavo ed è probabile che per l’avvio vero e proprio del cantiere i tempi siano ancora piuttosto lunghi (nella migliore delle ipotesi almeno un anno). Nel frattempo i soci delle due cooperative vivono sostanzialmente in una bolla giudiziaria che, di fatto, li ha imprigionati. L’investimento per l’acquisto del terreno è stato rilevante, l’impasse giudiziario sta imponendo ulteriori spese su spese inizialmente impreviste, la disponibilità del terreno edificabile impone a tutti i soci delle due cooperative di pagare ogni anno circa 50 mila euro complessivi di Imi. spese su spese, dunque, senza neppure la possibilità di recedere e di cedere le proprie quote a qualche acquirente posto che nessuno accetterebbe a a questo punto di subentrare in una situazione simile. Senza contare che molti sono anche costretti ad attendere lo sblocco della situazione pagando l’affitto nell’appartamento che dovrebbero prima o poi lasciare.

La beffa arrivata a poche settimane dal Natale è il nuovo rinvio disposto al Consiglio di Stato il quale ha deciso di affidare ad un perito dell’Università di Bolzano una valutazione tecnica su eventuali pericoli idrogeologici derivanti dalla variante approvata dal consiglio comunale al Piano urbanistico proprio per via Cadorna. In sostanza la variante ha autorizzato l’avvicinamento dello scavo al muro d’argine del torrente Talvera di cinque metri. Una variazione che è stata motivo di una nuova impugnazione dei vicini davanti al Tribunale superiore delle acque che però ha confermato la regolarità delle scelte comunali. Il Consiglio di Stato ha disposto una nuova valutazione dopo che il Tar per due volte ha annullato la concessione edilizia per vizi formali. Ora il Comune ha rilasciato una terza concessione che però potrebbe essere impugnata entro fine mese.













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