Corso Libertà, botta e risposta su segnaletica e tracciato 

La pista ciclabile. Fratelli d’Italia e 5Stelle attaccano il Municipio: «È confusa e pericolosa, e penalizza i pedoni» La replica dei tecnici comunali: «Nessun rischio, garantita la sicurezza di chi va a piedi o scende dagli autobus»


Paolo Campostrini


Bolzano. Il percorso è tracciato: la ciclabile di corso Libertà ora eviterà il traffico della rotonda di piazza Vittoria e penetrerà nella quiete dei Prati attraverso il varco della fontana dei Legionari. La curva che consente questa deviazione virtuosa è stata conclusa proprio in questi giorni. La ragione? «Avevamo tutti in mente quel terribile incidente che aveva provocato la morte di una donna, travolta da un camion sulla sua bicicletta - ricordano in Comune - e finalmente siamo riusciti a dare una risposta in termini di nuova sicurezza...». Insomma, passare dal corso a ponte Talvera, finora, significava entrare nel vivo della viabilità automobilistica. E farlo in bici , quel “vivo” induceva auto e biciclette a trovare una difficile convivenza. La curva ciclabile che ora percorre l'ansa del marciapiede subito dopo la fermata del bus, di fronte al monumento, costituisce non solo una scelta strategica in termini di traffico sostenibile ma anche, se non soprattutto, la ricucitura di una ferita umana ancora aperta.

«Era importante - aggiunge a questo proposito Caramaschi- aggiungere al progetto generale di ridisegno del corso in funzione del futuro mercato del sabato che si svolgerà lungo quell'arteria, costruire anche quel nuovo percorso in grado di proteggere i ciclisti e condurli sui prati in maggiore sicurezza». L'altro elemento di novità è infatti la decisione di sfruttare la breve salita a fianco della fontana dei Legionari, all'inizio di via Diaz e prima della rotonda di piazza IV Novembre, per avere un accesso diretto ai Prati e dunque alla grande rete delle piste che corre lungo il fiume fino ai quartieri. Le bici curveranno così al monumento, passeranno su un passaggio segnato la via, saliranno verso lo spiazzo delle giostre per poi connettersi con la ciclabile del lungo Talvera o andare verso il centro evitando così di passare su ponte Talvera. Il resto del percorso su corso Libertà sta per essere concluso. Ancora scavi nel tratto da piazza Mazzini a piazza Gries. E invece ultimi ritocchi nell'ultimo lotto da via Reginaldo Giuliani alla rotonda.

Le critiche al tracciato

Alcune polemiche, soprattutto sui social e in particolare fatte transitare dalle opposizioni in consiglio comunale (Maria Teresa Fortini per i 5Stelle e Valerio Lavorgna candidato per Fratelli d'Italia) hanno investito a loro volta proprio quell'ultimo tratto. «C'è pochissimo spazio per i pedoni» ha scritto la candidata sindaca pentastellata. «Difficili intersecazioni tra passaggi pedonali, ciclabile e pedoni» ha aggiunto a sua volta Lavorgna riferendosi ai tratti verso via Reginaldo Giuliani. In realtà, secondo i tecnici comunali, l’ex responsabile dei Lavori Pubblici Mario Begher e l’architetto Sergio Berantelli che l’ha sostituito nel ruolo dirigenziale, lo spazio per i pedoni è corretto. Anzi, vi sono due tracciati che li riguardano e non uno soltanto, ed ambedue della misura di legge di un metro e mezzo. Un “marciapide” pedonale lungo il muro, quello delle fontane che precede il primo tratto dei portici, e un altro all'esterno, sull’altro lato della ciclabile bidirezionale. «Quest'ultimo - argomenta il sindaco - consente ai pedoni che scendono dal bus, che lì ha una sua fermata, di scendere a terra in sicurezza e non più sul tracciato della ciclabile. Una volta vista la strada libera possono così andare sull'altro lato. Ricordiamocelo, la convivenza di bici, auto, pedoni e bus nel corso è inevitabile, ancora per qualche anno...». E viene alla mente il progetto, mai abbandonato, di un corso a traffico limitato per favorire la frequentazione dei negozi costituendo così un asse omogeneo da via Portici a piazza Gries. In sostanza, su quel tratto, c'è ora una fermata bus, un tracciato per i pedoni, una ciclabile nei due sensi e, infine, un altro tracciato pedonale sempre di un metro e mezzo. «È il massimo in queste condizioni - dice l'ingegner Begher, che aveva seguito fino a poche settimane fa i lavori sul tracciato - vista la necessità di mantenere le carreggiate stradali riservate al traffico ordinario nelle dimensioni di legge».













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