Fisco

Dichiarazione dei redditi, ora serve per forza lo Spid 

Per il modello 730 fino all’anno scorso bastavano pin e password, da quest’anno cambia tutto. L’appello del Caaf Cgil: «Sommersi dalle richieste, chi vuole i rimborsi entro giugno si prenoti»



BOLZANO. Se fino all’anno scorso potevi anche cavartela con metodi per così dire alternativi, facendoti aiutare da qualche parente o amico, da quest’anno non sarà più così: bisognerà per forza avere lo Spid, ossia l’identità digitale. E bisognerà averlo personalmente, perché al momento attuale non esiste la possibilità di delegare a chicchessia, né figli né nipoti né amici. Stiamo parlando della dichiarazione dei redditi.

Unica via di uscita, specie per gli anziani meno avvezzi alle tecnologie e privi di Spid, rivolgersi ai centri di assistenza fiscale dei sindacati.

Conferma Marco Pirolo, Caaf Cgil: «Stiamo registrando un aumento significativo di richieste di appuntamento. Se fino all’anno scorso era possibile licenziare la dichiarazione precompilata solo con pin e password rilasciati dall’Agenzia delle entrate, magari con l’aiuto di qualche parente o conoscente, da quest’anno con l’amministrazione pubblica - Agenzia entrate, Inps, Provincia - si dialoga solo con Spid. La delega non è ammessa, anche perché, trattandosi di dati fiscali e contributivi delicati, sarebbe piuttosto pericoloso se venisse concessa». In Alto Adige, nel 2021 circa 145 mila contribuenti hanno fatto ricorso ai centri di assistenza fiscale, 36 mila si sono rivolti al Caaf Cgil. «Nel 2022 ci aspettiamo crescano ancora».

Da lunedì 4 aprile è iniziata la campagna fiscale per il modello 730. Il Caaf Cgil ricorda a tutti i lavoratori dipendenti, pensionati, collaboratori e a tutti coloro che hanno effettuato prestazioni occasionali, che entro il 16 marzo dovevano essere loro consegnate, da parte di aziende, datori di lavoro in generale, enti pubblici e enti previdenziali, le certificazioni uniche, Cu (ex Cud) che serviranno anche per la compilazione delle dichiarazioni dei Red dei pensionati.

Pirolo ricorda come, spesso, le aziende pensino che, con l’invio telematico all’Agenzia delle entrate delle certificazioni uniche, cessino i loro obblighi di consegna. In realtà, rimane l’obbligo di consegna ai lavoratori e collaboratori, attraverso modalità che è bene vengano comunicate al datore di lavoro. In assenza di una casella di posta elettronica, il datore di lavoro dovrà consegnare direttamente, o inviare per raccomandata, la certificazione unica; in particolare quando il dipendente o collaboratore non è più alle dipendenze del datore di lavoro.

L’appello che fa il Caaf è quindi quello di sollecitare, fin da subito, la consegna della certificazione unica al datore di lavoro che non l’avesse ancora fatto.

Il Caaf della Cgil ricorda inoltre che, per quanto riguarda le certificazioni uniche emesse dall’Inps e dagli altri enti previdenziali, è necessario o stamparle direttamente, da parte di chi è in possesso dello Spid, o richiederle direttamente agli uffici o, in casi particolari, ai patronati, o attendere la compilazione delle dichiarazioni dei redditi presso i centri di assistenza fiscale, i quali provvederanno alla loro stampa direttamente in quella circostanza.

Marco Pirolo nel confermare inoltre che, quest’anno, la campagna fiscale per la compilazione del modello 730 si concluderà a settembre, invita comunque a prenotarsi subito presso le sedi del Caaf Cgil in tutta la provincia, telefonicamente, al numero unico 0471 1800335, «in quanto gli eventuali crediti verranno saldati a partire dalla busta paga, o pensione, relativa al mese di luglio solo a coloro che avranno presentato il modello 730 entro giugno, mentre per gli altri bisognerà attendere i mesi successivi alla presentazione». DA.PA.













Altre notizie

Assemblea

Amministrazione di sostegno: in Alto Adige 3.600 «fragili»

La direttrice Rigamonti: «Servono ulteriori finanziamenti provinciali per sostenere le associazioni e chi si rende disponibile ad aiutare gli altri». Il Tribunale di Bolzano conta più di 500 nuovi procedimenti l’anno 


Valeria Frangipane

Attualità