bolzano

Domani in Piazza Mazzini per Mahsa Amini, uccisa a 22 anni

Sabato 1 ottobre manifestazione organizzata in provincia di solidarietà verso i giovani iraniani che in questi giorni protestano contro le violenze della polizia



BOLZANO. È prevista per domani sabato 1 ottobre dalle 14 alle 17 in Piazza Mazzini a Bolzano la prima manifestazione organizzata in provincia di solidarietà verso le giovani e i giovani iraniani che in questi giorni stanno protestare nelle strade di Teheran contro le violenze perpetrate dalla polizia iraniana sulla popolazione.

Dimostrazioni di protesta che seguono la morte di Mahsa Amini, la 22enne studentessa iraniana arrestata dalla polizia religiosa per non avere portato il velo in modo corretto. In seguito al suo fermo, per le violenze subite la ragazza era caduta in coma e poi deceduta, scatenando così la protesta di migliaia di ragazze che per protesta avevano iniziato a togliersi lo hijab e tagliarsi i capelli.

Proteste nella capitale iraniana e per la prima volta in diversi paesi dell’Iran immediatamente represse dalla polizia con metodi cruenti che finora hanno causato la morte di decine di giovani. Per questo motivo, in diverse città del mondo si sono moltiplicate le dimostrazioni a sostegno dei diritti delle donne in Iran. Ad organizzare l’incontro pubblico in Piazza del Tribunale sono l’associazione Donne Nissà, l’Organizzazione per un modo solidale, Gea, Aied e l’Associazione per i popoli minacciati.

Sull’escalation del governo iraniano che ha dichiarato di volere reprimere nella violenza ogni dimostrazione che possa mettere in pericolo la sua stabilità, era recentemente intervenuto anche il presidente Arno Kompatscher, all’indomani del suo ritorno da New York dove la settimana scorsa aveva partecipato all’assemblea Onu sulle minoranze.

«Dopo il mio intervento all’assemblea ha preso la parola il ministro degli esteri iraniano e devo dire che il suo è stato un discorso nauseante, tanto che l'ambasciatrice americana all'Onu si è rivolta a me chiedendomi di distrarla, altrimenti non sa cosa avrebbe fatto», le parole di Kompatscher a sostegno della lotta per la loro libertà che le ragazze iraniane in questi giorni stanno portando avanti nella capitale iraniana in modo pacifico ma determinato.

Nel frattempo, il consiglio comunale di Merano ha approvato all’unanimità un documento di condanna verso le violenze del governo iraniano sui giovani che null’altro chiedono se non “libertà”. Documento firmato da tutti i consiglieri e che nei prossimi giorni sarà inviato direttamente all’ambasciata d’Iran in Italia. (jm)

 













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Valeria Frangipane

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