Doppio passaporto, i “51” insistono
Bolzano. A Vienna iniziano oggi le trattative tra i popolari di Sebastian Kurz (Övp) e i Verdi per verificare se esistono le condizioni per costruire il nuovo governo. «Non sarà facile, perché le...
Bolzano. A Vienna iniziano oggi le trattative tra i popolari di Sebastian Kurz (Övp) e i Verdi per verificare se esistono le condizioni per costruire il nuovo governo. «Non sarà facile, perché le posizioni dei due partiti sono molto distanti», ha dichiarato Kurz. Con un simile governo, le quotazioni del doppio passaporto per i sudtirolesi tornerebbero a scendere, perché i Verdi sono sempre stati contrari. Considerato però che il tentativo potrebbe fallire, i sostenitori della doppia cittadinanza continuano a lavorare. La nuova piattaforma Inoes (Initiative Österreichische Staatsbürgerschaft für Südtiroler) ha invitato tutti i consiglieri provinciali a una audizione organizzata per venerdì alla Waltherhaus (ore 13.30) con Peter Hilpold, professore a Innsbruck, specializzato in diritto internazionale e diritto comunitario. Inoes è il gruppo di lavoro lanciato dagli Schützen, che ha organizzato la petizione inviata a Vienna con 51 firme, tra cui molti consiglieri provinciali: è il caso politico che pochi giorni fa ha agitato la Svp (solo una parte del gruppo ha firmato) e il Team K (cinque firme su sei eletti, con marcia indietro).
Proprio la divisione nel gruppo (Achammer firmatario, Kompatscher no, tra l’altro) ha convinto la Svp a riprendere in mano il tema, senza seguire la destra tedesca. Ieri nella sede di via Brennero si è tenuta una riunione con Walter Obexer, professore a Innsbruck, cui la Svp nel 2011 affidò la stesura di un parere e che ha partecipato nella scorsa legislatura del governo austriaco Övp-Fpö al gruppo di lavoro sul doppio passaporto. «Con Obexer abbiamo fatto il punto giuridico», riferisce Achammer, «Il professore ad esempio è d’accordo con noi nel dire che il doppio passaporto non rafforzerebbe la tutela giuridica della minoranza tedesca e ladina, come invece sostengono altri partiti. La nostra linea non cambia: è un tema sensibile, che va gestito nel dialogo con Roma, mentre altri sono favorevoli a una azione unilaterale di Vienna». I consiglieri provinciali della Svp parteciperanno all’incontro con Hilpold? «Abbiamo deciso di dettare noi la linea su queste tematiche, questo posso dire».
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