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Durnwalder chiede di scontare la pena tenendo corsi e conferenze

Al vaglio del Tribunale di sorveglianza la proposta dell’ex presidente per evitare il carcere: deve scontare 2 anni e 6 mesi per peculato. Curerebbe conferenze e corsi anche per stranieri


Mario Bertoldi


BOLZANO. Ore decisive per Luis Durnwalder, condannato in via definitiva a due anni e mezzo di reclusione con l’accusa di peculato per la gestione dei cosiddetti fondi riservati. Nei giorni scorsi il Tribunale di sorveglianza di Trento ha valutato l’istanza dell’ex presidente per l’ammissione ai servizi sociali in prova.

A curare la pratica, sotto il profilo giuridico, è stato l’avvocato Gerhard Brandstätter che ha difeso l’ex governatore lungo tutto l’iter della lunga vicenda giudiziaria, ancora aperta a seguito della decisione di ricorrere alla Corte di giustizia europea. formalmente la proposta (che pende ancora in camera di consiglio) è stata portata al vaglio dei giudici dall’Uepe, l’ufficio esecuzione penale esterna di Bolzano.

L’ex presidente ha proposto di scontare la pena svolgendo compiti socio-culturali curando per un’associazione privata di Merano gratuite aperte a tutti sui temi dell’autonomia altoatesina e dell’economia. una materia nella quale Durnwalder può vantare una preparazione ad alto livello che l’ex governatore è anche pronto a mettere a disposizione di immigrati e cittadini stranieri chiamati a seguire corsi di lingua e cultura tedesca e italiana.

E' probabile che a breve il tribunale di sorveglianza di Trento sciolga la riserva e dunque decida se ritenere percorribile la proposta. Anche perchè dovrà essere stabilita la durata del servizio che andrà a chiudere la pendenza ancora in atto (evitando l’esecuzione della pena in carcere). Un diritto per l’ex governatore altoatesino che tra il resto ha sempre rivendicato con orgoglio la sua presunta estraneità ad ogni tipo di accusa, forte anche di quanto la stessa pubblica accusa aveva ammesso durante l’inchiesta e cioè l’ex governatore non aveva intascato, per interessi personali, un solo centesimo dei quattrini pubblici a disposizione.

Nel frattempo, come annunciato nel momento in cui la sentenza di condanna è diventata definitiva, lo stesso Durnwalder non si è rassegnato e ha deciso di promuovere un nuovo ricorso questa volta alla corte di giustizia europea sostenendo di non aver avuto la possibilità di difendersi in maniera adeguata soprattutto nel secondo processo d’appello ove agli avvocati difensori non sarebbe stato permesso di documentare l’insussistenza dell’accusa di peculato. stessa imputazione contestata all’ex presidente altoatesino per il procedimento integrativo già in corso (sempre per presunto peculato) per ulteriori contestazioni (non individuate nel primo procedimento) per un periodo di alcuni mesi (da novembre 2012 a marzo 2013). L'impostazione dell’ipotesi accusatoria non è stata modificata rispetto al filone principale con spese anche per piccoli importi che la procura generale ha dimostrato di considerare illecite in quanto non connesse alla funzione istituzionale dell'allora governatore. Ma su queste specifiche contestazioni Luis Durnwalder è stato assolto in pieno dato che la condanna passata in giudicato riguardava solo la presunta compensazione tra spese private anticipate dal presidente ed il successivo utilizzo dei fondi pubblici. Va ricordato che sul punto il presidente ha però sempre negato che si potesse parlare di compensazione in quanto sarebbe stato permanentemente a credito a seguito delle spese anticipate con propri quattrini.

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