La protesta

Fece arrestare gli spacciatori: ora si sente abbandonato 

Sfrattato un ex collaboratore di giustizia trapiantato da anni a Bolzano: «Devo lasciare la casa che mi avevano dato, ma non so dove andare. Ho paura per miei figli»



BOLZANO. Un “collaboratore di giustizia” trapiantato in Alto Adige alcuni anni fa per motivi di sicurezza, ora accusa lo Stato di essere stato abbandonato in quanto non più ammesso (dopo tanto tempo) nel programma di assistenza.

L’uomo, che ha 45 anni ed è padre di tre figli minorenni, vive ancora in incognito in provincia di Bolzano, ma da alcuni mesi è alle prese con una forte preoccupazione, non più legata a possibili azioni di vendetta da parte di chi all’epoca fu arrestato per le dichiarazioni fatte agli inquirenti.

A preoccupare l’ex collaboratore di giustizia (che avrebbe ottenuto un contributo dallo Stato di 10 mila euro rivendicandone altri 30 mila) ora è la casa ove vive da diversi anni ma che dovrà abbandonare entro il 9 dicembre prossimo.

Si tratta dell’ennesimo invito tassativo a liberare l’immobile dopo una prima scadenza del 30 novembre non osservata. «È da tempo che faccio presente di non sapere proprio dove poter andare a vivere» ha spiegato ieri l’uomo, che teme soprattutto di vedere i propri figli gettati su una strada.

Alcune lettere inviate nei giorni scorsi alle massime autorità di pubblica sicurezza di Bolzano non hanno sortito alcun effetto. Le disposizioni sulla posizione dell’ex collaboratore di giustizia sono state prese da Roma a livello centrale sulla base di alcune considerazioni di una commissione centrale.

Chi conosce bene la situazione, sottolinea però che l’ex collaboratore (che all’epoca dei fatti avrebbe permesso alle forze dell’ordine di assicurare alla giustizia alcuni pericolosi spacciatori di droga) avrebbe avuto diverso tempo per trovare una soluzione riguardo la necessità di trovarsi una nuova sistemazione abitativa. Ora ovviamente il tempo stringe e non è più possibile ottenere alcuna nuova proroga.

Per il momento nessuno può prevedere cosa possa accadere il 9 dicembre. È però probabile che se l’uomo dovesse decidere di opporsi all’invito di andarsene, scatterà l’intervento della polizia con inevitabili tensioni. Al momento nessuno, anche tra i vicini, conosce il passato dell’ex collaboratore di giustizia che però avrebbe intenzione di raccontare apertamente il suo dramma.













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