Festa del lavoro, cerimonia in onore degli operai che persero la vita nel rogo della Cellsa
Sindaco, prefetto e sindacati si sono ritrovati presso la stele di via Pacinotti
BOLZANO. Anche quest'anno, in occasione del Primo maggio, Festa del lavoro, nonostante i limiti imposti dalla situazione emergenziale legata alla diffusione del Covid -19, il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, il commissario del Governo, prefetto Vito Cusumano ed i segretari provinciali delle sigle sindacali Cgil-Cisl e Uil Cristina Maserà, Michele Buonerba e Toni Serafini, hanno reso omaggio ai lavoratori e ai caduti sul lavoro, presso la stele che in zona industriale in via Pacinotti all'altezza di via Volta, ricorda le vittime dello stabilimento "Cellsa".
Da alcuni anni infatti è questo il luogo simbolico nel quale si ricordano i tanti caduti del mondo del lavoro ed in particolare i tre operai che nella notte tra il 23 e 24 aprile 1976 persero la vita a seguito di un furioso incendio scoppiato all'interno della Cellsa. Lo stabilimento produceva pannelli truciolari dagli scarti della prima lavorazione del legno.
Un'esplosione improvvisa nel silos di essicazione delle polveri, provocò un drammatico rogo. Due operai, Graziano Nannetti 26 anni e Michele Delli Santi 25 anni, morirono sul colpo. Un terzo, Antonio Franconieri 37 anni, morì il giorno successivo. Altri rimasero gravemente feriti.
Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, nel suo intervento ha ricordato quei drammatici fatti auspicando che, simili eventi non abbiano mai più a ripetersi. "Quello della sicurezza sul posto di lavoro - ha detto- è e deve rimanere un tema sempre al centro dell'attenzione".