Bolzano

Finge di essere un minorenne solo: denunciato per truffa (assieme al papà) al Comune di Bolzano

Un diciassettenne di origine albanese smascherato dalla polizia: il Comune aveva già sborsato 7.500 euro e gli aveva dato un permesso di soggiorno



BOLZANO. Avevano finto di aver bisogno di un’assistenza speciale, per questo un cittadino albanese di 45 anni, residente in Alto Adige, e suo figlio di 17 sono stati denunciati dalla Squadra Mobile della Questura di Bolzano per truffa aggravata ai danni del Comune di Bolzano.

In particolare, nello scorso mese di luglio il ragazzo si era presentato negli uffici di Largo Palatucci, dichiarando di non essere accompagnato e quindi bisognoso di assistenza.

Va precisato che, in caso di minori stranieri non accompagnati, la procedura a loro tutela prevede un collocamento in una struttura ad hoc.

Pertanto, il ragazzo era stato inserito in una struttura comunale e gli era rilasciato un permesso di soggiorno.

Tuttavia, a seguito degli accertamenti eseguiti da personale della Squadra Mobile sulle modalità di ingresso del giovane e, in particolare, dall’analisi dei timbri del passaporto esibito, era emerso come fosse entrato sul territorio nazionale insieme al padre, un operaio edile residente in Alto Adige, attraverso il valico di Gorizia.

Una volta accertato che il minore avesse finto di non essere accompagnato ed essendo stato così fatto uscire dalla struttura, gli uomini della Mobile, in accordo con la Procura presso il Tribunale di Minorenni, lo hanno riaffidato al genitore.

Contestualmente hanno denunciato entrambi per truffa aggravata ai danni del Comune di Bolzano, che ha indebitamente sborsato circa 7.500 euro per un soggetto non bisognoso di alcuna assistenza.

Inoltre, è in corso il procedimento amministrativo finalizzato alla revoca del titolo di soggiorno per il minore.

Questo è il terzo caso di minori albanesi dichiaratisi non accompagnati, a carico dei quali, a seguito di attività di indagine della Squadra Mobile, si è riusciti a dimostrare come in realtà fossero stati accompagnati in questa provincia dai genitori, allo scopo di facilitarli nel rilascio del permesso di soggiorno una volta raggiunta la maggiore età.













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