Bolzano

Focolaio tra i senzatetto: decine di positivi nelle strutture 

All’ex Alimarket 7 casi, 37 al Comini. Il centro di Colle Isarco è già sovraccarico. L'assessore Juri Andriollo: «Non abbiamo alternative, non ci danno altri edifici per le persone in isolamento»



BOLZANO. Focolaio Covid nella struttura per persone senza dimora in via Comini. I positivi sono 37, il 30 per cento degli ospiti, ma a Colle Isarco non c’è più posto. Così il Comune – che ha affidato la gestione a Volontarius – è costretto a tenere tutti i positivi nell’edificio in zona industriale. All’ex Alimarket di via Gobetti, invece, dove il Comune ha allestito il servizio emergenza freddo (gestito dalla Croce Rossa), si registrano sette casi di Covid. Il primo tra i positivi riscontrati è stato ricoverato a Colle Isarco, dove però non c’è più posto né per gli altri sei dell’ex Alimarket, né per i 37 del Comini.

Tutto comincia con la telefonata allarmata di un uomo senza fissa dimora. Dorme all’ex Alimarket. «Ieri (venerdì, ndr) sono venuti a prendere un ospite positivo al Covid. È stato fuori per la notte, poi l’hanno riportato qua. Siamo in venti, quando normalmente ci sono settanta persone». Durante la giornata richiama, chiede attenzione sul tema.

Il responsabile dei servizi socioassistenziali della Croce Rossa, Andrea Tremolada, chiarisce la situazione: «In via Gobetti c’è un caso positivo accertato. In giornata (ieri per chi legge, ndr) sarà trasferito a Colle Isarco per la quarantena». All’emergenza freddo si entra col tampone o col vaccino. Alcuni ospiti sono vaccinati, altri no; l’uomo trasferito ieri a Colle Isarco non aveva ancora ricevuto la dose booster. «Durante la settimana abitualmente facciamo test antigenici in struttura», aggiunge Tremolada. Perché ieri dei 70 ospiti abituali si trovavano in via Gobetti solo 20 persone? «Perché molti frequentatori del centro diurno sono ospiti del Comini», la risposta. Nel pomeriggio i casi noti salgono a sette.

Arriviamo al Comini, la struttura da 95 posti dedicata agli uomini senza dimora. Non bastano, le dismissioni di ieri mattina dal centro di Colle Isarco: 71 i pazienti in isolamento secondo il bollettino diffuso ieri dall’Azienda sanitaria; 63 quelli segnati nel bollettino di venerdì. «Già ieri a Colle Isarco è stata superata la capienza. Ormai la struttura è sovraccarica», fa notare Liliana Di Fede, direttrice di Assb. L’Azienda dei servizi sociali sta cercando di monitorare la situazione, in collaborazione col Servizio igiene dell’Asl.

L’assessore Juri Andriollo è stato informato dei primi 20-25 casi positivi nella mattinata di ieri. Nel giro di cinque ore il numero è salito a 37. In attesa del provvedimento di quarantena dell’Asl, Volontarius e Comune hanno disposto il servizio pasti all’interno della struttura (fino a venerdì si andava in via Gobetti a pranzo e a cena) e un servizio di guardianato per evitare contatti non necessari con l’esterno. «Per la maggior parte gli utenti sono vaccinati – così Di Fede – e per il primo ingresso serve un Pcr. Abbiamo affrontato quarantene già durante le prime ondate». Ma se nel frattempo gli ospiti negativi fossero contagiati? Risponde Andriollo: «Purtroppo la struttura di Colle Isarco è satura. Non abbiamo alternative, per quante richieste io faccia non ci danno altre strutture».

Andriollo evidenzia che almeno non ci sono focolai nelle case di riposo. E descrive un settore – il sociale, di sua competenza – che ormai si trascina avanti fra sospensioni lavorative, quarantene, malanni stagionali: «Stante il numero di contagi, abbiamo difficoltà a tenere in piedi tutti i servizi. Da quelli per persone con disabilità agli asili nido. Non siamo solo “sotto pressione”: siamo proprio in difficoltà. I disagi permarranno ancora per qualche mese, perciò chiederei a tutta la cittadinanza di avere pazienza con chi ormai nemmeno ha più un orario di lavoro, costretti come si è a coprire turni e servizi». S.M.













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Valeria Frangipane

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